I familiari di Fulvio Cicconi, questa mattina, si sono recati a Foggia per eseguire il riconoscimento del misterioso corpo rinvenuto in mare lo scorso giovedì, a 8 miglia a largo di Rodi Garganico. Un ritrovamento, quello avvenuto al largo della costa pugliese, che potrebbe collegarsi alla vicenda del 34enne fermano scomparso da Porto San Giorgio lo scorso 29 ottobre. Una vicenda quanto mai delicata sulla quale le forze dell’ordine, la Procura di Foggia e la Prefettura di Fermo mantengono massimo riserbo e assoluta cautela.
Dopo questa mattina, sarebbe alta la possibilità che il corpo trovato in mare, alla deriva, possa essere quello di Fulvio. Una possibilità appunto, perché ancora non vi è la certezza che si tratti proprio di lui visto il lungo periodo trascorso in acqua. Difficile riconoscerne lineamenti e tratti somatici. Per questo, il riconoscimento definitivo e quindi la conferma che si tratti del 34enne fermano, potrà arrivare solo dopo l’autopsia e la prova del Dna. Quel corpo, si diceva, è stato rinvenuto a 8 miglia dalla costa pugliese e recuperato giovedì scorso, intorno alle 10 del mattino, da un equipaggio della Capitaneria di porto. A lanciare l’allarme è stato un peschereccio di passaggio. Quel corpo, almeno stando a alcune prime indiscrezioni, con indosso solo degli slip e una canottiera, non presenterebbe ferite o segni tali da lasciar pensare a una morte violenta.
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