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Fermo fuori dall’area cratere, l’amarezza di Calcinaro: “Unico capoluogo che non ha visto la presenza del commissario Errani”

calcinaro luciani lusek

 

di Alessandro Giacopetti

Conferenza stampa questa mattina nella sala operativa della protezione civile per fare il punto sull’emergenza terremoto nel territorio comunale. A fare il punto, il sindaco Paolo Calcinaro, l’assessore ai lavori pubblici Ingrid Luciani e il coordinatore della Protezione Civile Francesco Lusek. Relativamente al non inserimento della città di Fermo nell’area ‘cratere’ il sindaco Paolo Calcinaro vuole fare un passo avanti. “Capisco se Fermo non è inserita nell’area cratere, laddove la dichiarazione viene estesa con altre logiche inerenti i comuni distrutti dal sisma  che impediscono lo svolgimento delle funzioni essenziali della città, allo stesso tempo però non giustifico tale scelta se estesa anche ad altri comuni”.

Esordisce così il primo cittadino del capoluogo precisando che “questa regola deve però valere per tutti: se vedremo situazioni analoghe a quella di Fermo che vengono inserite nel cratere lo denunceremo forte e non staremo a guardare. Il sindaco ha dovere di alleviare le difficoltà che i concittadini stanno vivendo”. Poi Calcinaro offre il suo punto di vista sulla mancata visita del commissario Vasco Errani: “In tutto questo rilevo che Fermo è l’unico capoluogo marchigiano che non ha visto l’arrivo o l’interlocuzione con il commissario. Questo difetto di istruttoria non può essere il presupposto per una esclusione priva di criterio”.
Nella giornata che ha visto il governatore delle Marche Luca Ceriscioli presente nella Prefettura del capoluogo, voci di corridoio dicevano che nel Fermano avrebbero dovuto arrivare, prima il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e il commissario per la ricostruzione Vasco Errani, poi il solo Curcio infine “abbiamo avuto mezz’ora di Ceriscioli – stigmatizza Calcinaro che ammette: – Una colpa forse l’abbiamo, ammesso sia una colpa. Essere stati troppo concentrati sulla soluzione dei problemi istantanei dei nostri cittadini, rispetto al fatto di vendere il prodotto Fermo”.

“Siamo stati impegnati a risolvere i problemi dei cittadini rispetto a promuovere l’immagine della città in sé. Io del resto –  aggiunge il primo cittadino fermano – non ho ricevuto comunicazioni ufficiali sul cratere: questo mi fa pensare che non può essere così e voglio fare un passo avanti: Fermo non deve essere nel cratere, lo meritano Comuni e borghi in cui ci sono state case crollate, imprese bloccate ed il blocco delle funzioni essenziali. Fermo non deve vivere il terremoto come cratere, questa regola però deve valere per tutti. Se vedremo – ha detto il Sindaco – situazioni analoghe a Fermo che, per motivi che sfuggono alla logica reale, verranno inseriti nel cratere, lo denunceremo in modo forte e sentito, non staremo a guardare. Io voglio alleggerire il più possibile le difficoltà che i cittadini fermani stanno vivendo”.

Ingrid Luciani, assessore ai Lavori Pubblici spiega che “analizzando il secondo decreto, Fermo ha dei livelli di danno per i quali non ha senso un suo inserimento nel cratere. Ciò che si sarebbe dovuto fare invece era una distinzione tra ricostruzione pesante, quella necessaria nel cratere, e ricostruzione leggera, relativa ai comuni situati all’esterno di quella zona come Fermo”.
Per gli edifici danneggiati nel capoluogo, infatti, si dovrà aspettare la compilazione delle schede Aedes, tranne per quelli oggetto di ordinanza di sgombero. I tecnici agibilitatori, come è logico che sia, passeranno prima nelle zone maggiormente colpite, cioè quelle incluse nell’area cratere e questo allungherà molto i tempi per i casi relativi a Fermo. Chi è stato inserito nell’ordinanza, invece, può saltare lo step delle schede Aedes. “Ritengo opportuno – aggiunge l’assessore Ingrid Luciani che i colleghi abilitati per la scheda Fast possano compilare anche la scheda Aedes, visto che la prima è il frontespizio della seconda che al suo interno è più dettagliata contenendo anche il censimento dei danni strutturali. Sono 800 mila le richieste di schede Aedes arrivate finora a livello complessivo a fronte di solo 300 tecnici abilitati nella Regione Marche”.


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