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Maxifurto di scarpe e pellami alla Gimar,
caccia a una banda di malviventi

PORTO SANT'ELPIDIO - I ladri sono entrati in azione dopo aver disattivato l'allarme e aver forzato una porta secondaria. Sul posto i carabinieri del radiomobile e quelli della stazione cittadina. Si chiedono controlli e videosorveglianza all'avanguardia

carabinieri

 

di Giorgio Fedeli

La zona industriale di Porto Sant’Elpidio, con al centro calzaturifici e attività commerciali, torna nel mirino della criminalità. Ieri sera, infatti, una banda di malviventi è entrata in azione trafugando un quantitativo ancora da stimare di calzature da donna, principalmente del marchio Renzi, e pellami dall’azienda Gimar, in via dell’Industria. Secondo una prima ricostruzione, i criminali hanno disinserito l’allarme e poi, dopo aver forzato e aperto una porta, hanno fatto irruzione nell’azienda trafugando un ingente quantitativo di scarpe da donna e pellami. Poi, una volta caricato il tutto, sono scappati con il favore della notte. A fare l’amara scoperta, ieri sera, la vigilanza privata che, intorno alle 21,30 ha allertato i proprietari dell’azienda. Da lì la chiamata al 112. E così sul posto sono arrivati i carabinieri del nucleo radiomobile e quelli della stazione di Porto Sant’Elpidio che hanno subito avviato le indagini. Gli investigatori hanno anche acquisito le immagini della videosorveglianza della zona per cercare di identificare i banditi e il mezzo con il quale si sono dati alla fuga. Telecamere, appunto. Sì perché dopo l’ennesimo furto, residenti e imprenditori tornano a chiedere a gran voce l’istallazione di sistemi di videosorveglianza di ultima generazione, di quelli anche in grado di leggere in tempo reale le targhe dei veicoli segnalando quelle sospette. Uno strumento che in molti ritengono valido sia come deterrente in termini di sicurezza che come ausilio alle indagini.  “Stiamo ancora stimando il danno anche se sembra davvero ingente – fanno sapere i titolari della Gimar – il magazzino è praticamente vuoto. Come imprenditori ci sentiamo abbandonati, non protetti, isolati. Noi mettiamo anni di fatica, sudore, spese per tirare su delle attività e poi succede questo. Servirebbero una manovra seria per risollevare l’imprenditoria e, al contempo più controlli delle forze dell’ordine e anche delle telecamere che monitorino le nostre zone“.


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