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Falerone, al via la messa in sicurezza delle opere d’arte: Legambiente schiera i suoi ‘monuments men’

FALERONE - Volontari che hanno provveduto a catalogare una ad una le opere per poi imballarle per il trasporto sicuro in un luogo di appoggio temporaneo

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15224671_10211021530916464_1192803229_o Legambiente Protezione Civile Beni Culturali, Vigili del Fuoco, Carabinieri, MIBACT, Protezione Civile e Amministrazione comunale: insieme per salvare il patrimonio artistico e culturale di Falerone.  Un gioco di squadra, quello messo in campo questa mattina nel comune dell’entroterra fermano. Prima tappa: la chiesa di San Giovanni. Dopo la conta dei danni, la priorità è ora quella delle messa in sicurezza delle opere d’arte, il loro trasporto nel deposito dell’area territoriale di riferimento, in attesa di poter fare ritorno, dopo i lavori di consolidamento, nella loro posizione originale.

A prendersi cura dei capolavori che racchiudono quelle che sono le radici di un territorio, nel caso specifico di Falerone, un team qualificato composto da esperti e volontari. Un lavoro di squadra che parte dai vigli del fuoco, che prelevano le opere dalle loro posizioni con la supervisione del nucleo tutela patrimonio culturale dei carabinieri, della soprintendenza dei Ministero per i Beni Culturali e dei volontari di Legambiente. Dal 1997 infatti, nelle Marche  si è venuto a creare un gruppo di volontari specializzati nella protezione civile dei beni culturali. Tra i presenti anche la presidente di Legambiente Marche Francesca Pulcini, da sempre in prima linea. Volontari che hanno provveduto a catalogare una ad una le opere per poi imballarle per il trasporto sicuro in un luogo di appoggio temporaneo. Una realtà, quella di Legambiente Marche, che rappresenta il primo caso simile in Italia, un vero e proprio modello anche per altre regioni. Un ulteriore passo verso la tutela del territorio,  fatto anche di opere frutto del ‘saper fare’ delle variegate botteghe d’arte attive nelle Marche e in Italia, anche nei comuni più piccoli.  Ad assistere alla messa in sicurezza anche il parroco, un rappresentante dell’arcidiocesi di Fermo e dell’amministrazione comunale.

A.B.

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