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Fermana mai così in alto

SERIE D - Gialloblù a corrente alternata ma col punteggio maggiore da quando militano tra serie D e C1. La vetta resta alla portata, serve però rinforzare la squadra, la società è già al lavoro per il mercato

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FERMO – Dopo tre vittorie consecutive, la Fermana a Matelica ha subito una sconfitta che poteva essere messa in conto sia per la maggiore forza dell’avversario, sia perché nelle gambe i canarini hanno sentito le tre partite ravvicinate in soli dieci giorni.

Stanchezza che deve aver obbligato al primo tempo più di attesa, mentre nella ripresa i gialloblù hanno giocato, e alla fine perduto, a testa alta, dando fondo alle poche energie residue. Il derby è stato deciso anche da episodi: il gol di Degano in apertura ha condizionato tutto il match e anche qualche decisione arbitrale è stata criticata, ciò non toglie che alla fine ha vinto chi ha meritato, sebbene il risultato sia stato bugiardo nel punteggio, la Fermana non subiva una sconfitta con 3 gol di scarto da ben 27 partite in casa (contro San Nicolò) e da ben 53 fuori (a Fano).

Nonostante questo stop, grazie alle vittorie precedenti ottenute anche contro dirette concorrenti come Vis Pesaro e Campobasso, i canarini restano nella griglia play off con un buon bottino di punti di vantaggio dalle inseguitrici (tra cui proprio le due squadre battute negli ultimi tre turni), mentre le prime due posizioni in classifica – che dovrebbero essere l’obiettivo dei gialloblù – restano a portata di mano in una graduatoria cortissima: la seconda piazza sta a soli due punti, anche se in mezzo ci sono ben tre avversarie, con due delle quali (Agnonese e Vastese) la Fermana ha perduto il primo scontro diretto. Domenica arriva il Pineto, quintultima in classifica, allenato dal sangiorgese Daniele Amaolo, e sulla carta non dovrebbe esserci storia, anche se in realtà sarà l’ennesima partita difficile e da vincere.

22 punti dopo 12 giornate (1,83 punti a partita) è il miglior piazzamento della squadra canarina da quando è tornata a militare in Serie D. Nei tre anni precedenti abbiamo 15, 9 e 13, e nei primi due anni di categoria, alla dodicesima, c’era già stato un cambio di allenatore (Boccolini per Fenucci e Jaconi per Di Fabio). Non si trovano punteggi migliori dopo 12 giornate neanche in tutti e quattro i campionati di Eccellenza, ma solo i due con in panchina Cornacchini e Scarafoni, e addirittura neanche nel campionato di Promozione vinto dalla Fermana come prima classificata (2008/09).

Nei dodici anni consecutivi tra serie B, C1, C2, gialloblù mai arrivati a 22 punti dopo 12 giornate, neanche nei due campionati vinti. Ciò perché quest’anno, a fronte di ben 4 sconfitte, c’è un solo pareggio e ben 7 vittorie; solo il Matelica ha vinto una partita in più del team allenato da Flavio Destro. Andando a spulciare altri numeri, la Fermana fin’ora ha subito le stesse reti della capolista Matelica (15), ma ne ha realizzate ben 7 di meno (19 contro 26). Anche una squadra dei play out (Romagna Centro) ha subito un gol meno della Fermana.

La società sembra intenzionata ad intervenire nella finestra di mercato invernale per colmare le lacune e risolvere tali problemi. Nelle settimane scorse c’è stato un terzino under in prova, e altri probabilmente ne passeranno, l’augurio è che si riescano a trovare le pedine giuste. La lacuna più evidente è la scarsa qualità a centrocampo, dove servirebbe un ragionatore che allo stesso tempo abbia qualità tecniche e forza fisica, e non si limiti a “passeggiare” evitando contrasti. Nel 1995, con la Fermana in C2, dalla serie B arrivò un giocatore che aveva proprio queste caratteristiche: Guido Di Fabio, che poi segnò un’epoca e contribuì alle due promozioni più belle della storia. Oggi la società deve avere la forza e la fortuna di azzeccare un’operazione analoga.

Paolo Bartolomei


© RIPRODUZIONE RISERVATA



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