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Parlare futuro, arriva Aldo Cazzullo
con il suo “Le donne erediteranno la terra”

PORTO SANT'ELPIDIO - Appuntamento mercoledì alle 21,15 a villa Barucchello. L'assessore Milena Sebastiani: "Il cammino è ancora lungo ed irto di difficoltà, almeno in Italia, ma credo, con lo scrittore, che le donne governeranno e salveranno la terra". La direttrice artistica Oriana Salvucci: "Il libro è la costatazione di una effettualità: la rivoluzione delle donne"
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Da sin. Oriana Salvucci e Milena Sebastiani

Dopo il successo del secondo appuntamento con Paolo Crepet, con molte persone ad accogliere il noto psichiatra a Sant’Elpidio a Mare, Parlare Futuro torna mercoledì alle 21,15 a villa Baruchello di Porto Sant’Elpidio, con un ospite d’eccezione: il noto giornalista Aldo Cazzullo. “La serata – fanno sapere gli organizzatori – sarà dedicata alla presentazione della sua ultima fatica letteraria, ‘Le donne erediteranno la terra’, che già dal titolo, promette di suscitare dibattiti e polemiche. L’ipotesi del giornalista si regge su una semplice costatazione, erediteranno la terra coloro che sono capaci di amarla e mantenerla a beneficio di tutti e, sempre secondo l’autore, è la donna il soggetto più adatto ad affrontare “il secolo terribile e grandioso che ci è dato in sorte”. Le donne erediteranno la terra perché sanno sacrificarsi, lottare, sono lungimiranti e capaci di prendersi cura della terra e del genere umano. Sempre lo scrittore evoca il genio femminile in figure del passato e del presente. Una lunga carrellata di donne eccezionali che hanno utilizzato la disobbedienza come mezzo di esistenza, da Antigone a Giovanna D’arco, da Jane Austen a Virginia Woolf passando per Emily Dickinson. Non solo intellettuali ma anche artiste come Maria Callas o le garibaldine, le donne che hanno fatto la Resistenza e ancora tutte coloro che nel silenzio dell’anonimato fanno la loro parte, resistono, cercano di contenere i danni, cercano di affermare la vita sulla morte, la pace sulla guerra. Fino ad arrivare all’ultima generazione di donne, la generazione Hermione, le bambine di oggi che saranno le donne del futuro, coloro che rigoverneranno il mondo senza appropriarsene, coloro che compieranno il sorpasso della donna sull’uomo. Aldo Cazzullo in tono quasi messianico azzarda una profezia: “Comincia il tempo in cui le donne prenderanno il potere. Lo stanno prendendo. E potere non è una parola negativa; dipende dall’uso che se ne fa. Le donne ne faranno un uso migliore degli uomini. E li salveranno”. Il libro, tuttavia, parte da alcune connotazioni incontrovertibili, la rivoluzione delle donne in Italia incontra più ostacoli rispetto agli altri paesi europei, l’Italia resta un paese maschilista. Ancora nel 1975 picchiare la moglie non era reato,così il delitto d’onore. L’adulterio femminile veniva punito, non quello maschile. Fino agli anni 80′ lo stupro era considerato un reato contro la morale e non contro la persona, la lotta per il divorzio è del 1970 e la legge 194 sull’interruzione di gravidanza è del 1978, così come il nuovo diritto di famiglia è del 1975. L’Italia è in ritardo di un trentennio sugli altri paesi europei , ma nonostante questo il processo è inarrestabile e la nuova consapevolezza delle donne sarà la chiave di volta alla conquista del potere. Sono queste le conclusioni del giornalista che è fra i pochi uomini italiani a interrompere il silenzio che avvolge la violenza di genere o i femminicidi in Italia”.
Aldo Cazzullo ha lavorato 15 anni alla Stampa, dal 2003 è inviato ed editorialista del Corriere della Sera, per il quale ha seguito i principali avvenimenti italiani e internazionali. Ha dedicato 17 saggi alla storia e all’identità del nostro paese e il suo penultimo libro La guerra dei nostri nonni ha superato le trecentomila copie.

L’assessora al turismo, alle politiche giovanili e alle pari opportunità del Comune di Porto Sant’Elpidio, Milena Sebastiani, commenta così l’appuntamento di Parlare Futuro:
“Parlare Futuro è arrivato alla sua quinta edizione, una rassegna di grande rilievo che riscuote sempre un grande successo di pubblico. Quando il mio assessorato l’ha ereditata abbiamo coniugato il format alle esigenze delle politiche giovanili. Il mio assessorato, senza nessuna retorica, vuole che i giovani siano i protagonisti del futuro. Partendo da questa linea guida abbiamo con la direttrice artistica aperto ai codici e ai linguaggi giovanili, a tutto quello che c’è di nuovo e futuribile nella complessità del contemporaneo. Sono nate così le serate dedicate alla musica o la presenza di ospiti con una prospettiva originale sul futuro. Penso che Aldo Cazzullo ci inviti a guardare la realtà da un punto di vista differente, nel suo ultimo lavoro e nei suoi saggi storici precedenti e mi trovo particolarmente d’accordo quando dice che l’unica rivoluzione compiuta è quella femminile. Il cammino è ancora lungo ed irto di difficoltà, almeno in Italia, ma credo, con lo scrittore, che le donne governeranno e salveranno la terra”.
In sintonia con l’assessora Milena Sebastiani è la direttrice artistica della rassegna, Oriana Salvucci:
L’ospite della serata è in particolare sintonia con lo spirito degli incontri. Quest’anno il fil rouge della rassegna è dedicato al labirinto, il labirinto come metafora della complessità del reale, ma anche della natura umana. Il Labirinto come possibilità di scelta, il labirinto come viaggio e crescita interiore, il labirinto come rete infinita e moltiplicazione della possibilità della scelta. Il nuovo labirinto senza centro dove è necessario imparare a smarrirsi senza perdersi. E quale maggiore labirinto se non la rete della relazioni fra uomo e donna? Ammiro particolarmente Aldo Cazzullo, uno dei pochi intellettuali italiani che ha rotto il silenzio attorno a questi temi che portano inevitabilmente il pensiero sulla violenza di genere e sul femminicidio. Il libro è la costatazione di una effettualità: la rivoluzione delle donne. L’unica vera rivoluzione degli ultimi secoli, quella che ha generato un cambiamento nei costumi e nei modi di vivere e pensare. L’Italia è un paese in ritardo, le conquiste femminili sono difficili e persistono le discriminazioni, tuttavia i tempi sono cambiati, lo sforzo maggiore è chiesto a noi donne, portare a compimento una rivoluzione in atto, senza vittimismi o masochismi, senza battute di arresto. Il resto è noia”.

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