Il Capogruppo FI in Consiglio regionale, Jessica Marcozzi, commenta l’esito del referendum: “Da marchigiana e da fermana mi rallegro dell’esito delle urne. Le Marche e il Fermano hanno detto No alla riforma costituzionale e al Governo Renzi. Il premier, ora dimissionario, e il suo Partito, il Pd, non sono riusciti a far passare l’inganno che si celava dietro la riforma. I Marchigiani e i Fermani, come i loro connazionali, hanno dato grande prova di consapevolezza istituzionale, politica e amministrativa sventando l’assalto irresponsabile alla Carta Costituzionale. Ma dietro al voto al referendum c’è anche e soprattutto tutta l’esasperazione di un Paese, di una regione e di un territorio provinciale stanchi di essere guidati da una politica che non affronta i problemi della gente, di una classe politica di centrosinistra, a guida Pd, che non fornisce le doverose risposte, a partire dalle difficoltà che stanno vivendo sulla loro pelle le popolazioni terremotate. E non basta. Il No deciso alla riforma è un grido di allarme degli italiani sulla crisi economica su cui il Governo non è riuscito a invertire la rotta, sulla crisi lavorativa e sociale, sui precari rapporti internazionali. Con una grande affluenza (nelle Marche il 72,84% e nel Fermano il 72,09%) abbiamo inconfutabilmente dimostrato che il Popolo vuole essere sovrano e vuole decidere sulle proprie sorti, bocciando un Governo che, dal suo insediamento, si è via via sempre più allontanato dalla gente. Un risultato straordinario per il Fermano, in linea con le percentuali nazionali. E ancor più incoraggiante le percentuali nei Comuni prossimi alle elezioni amministrative che superano i dati provinciali (Porto San Giorgio e Sant’Elpidio a Mare con il No al 58,67 e Pedaso che arriva addirittura al 60,08). Chiaro segnale che stiamo lavorando bene e tutto ciò ci stimola a fare ancora di più e meglio per i cittadini. Con la vittoria del No abbiamo voluto bocciare il suo operato e lanciare un messaggio diretto. Con il No dilagante abbiamo rimarcato la necessità di dover dire basta a una politica sorda e miope, a un centrosinistra che non si occupa dei problemi dei rappresentati, che non è stato in grado di provvedere alle difficoltà quotidiane o straordinarie come quelle derivanti dal sisma, con intere comunità rimaste senza una casa, senza un lavoro, con attività produttive e commerciali disastrate. Il centrodestra c’era, pronto a schierarsi dalla parte dei cittadini per risolvere concretamente i problemi, e oggi c’è più che mai. Perché urge un’inversione di rotta per risollevare le sorti di un Paese che, a causa di una guida amministrativa inopportuna, si ritrova inesorabilmente sulla strada del declino”.
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