Massimo Rossi con Milena e Giovanni della fattoria Lucarini di Pieve Torina
Solidarietà e fratellanza per ricostruire insieme. Questo il motto dell’appuntamento di ieri pomeriggio al centro sociale Tirassegno di Fermo promosso dal Comitato 5 Luglio in collaborazione con il quartiere. Un momento di incontro e di socializzazione all’insegna delle tradizioni culturali e culinarie. A realizzare il buffet multietnico sono stati i rifugiati politici ospiti del territorio fermano che si sono impegnati in cucina per far assaggiare a tutti i presenti i sapori dei rispettivi paesi.
Non poteva mancare anche la presentazione delle eccellenze della fattoria Lucarini di Pieve Torina, andata quasi completamente distrutta dal terremoto ma che con coraggio e tanta voglia di ripartire, sono tornati a muovere i primi passi. Tra i presenti anche Massimo Rossi, Giuseppe Buondonno, Alessandro Fulimeni dello Sprar. “Un sabato particolare – ha spiegato Fulimeni – in cui vogliamo far passare un messaggio importante ed inequivocabile di unità. Un messaggio di solidarietà visto che i proventi di questa giornata saranno devoluti alle popolazioni terremotate in particolare di Pieve Torina”. La cosa da evidenziare, ha aggiunto Buondonno: “E’ che ci sono persone rifugiate che hanno bisogno loro stesse per prime di solidarietà, ma che ne conoscono il valore universale, e che hanno sentito il bisogno di mobilitarsi per le popolazioni colpite dal sisma”.
Anche Massimo Rossi parla di questa legame importante che si è venuto a creare e di quanto sia stata importante, nel pomeriggio di ieri, la presenza dei titolari della Fattoria Lucarini che hanno potuto mettere in vendita i loro prodotti. Una voglia di ripartire forte quella di Milena e di suo marito Giovanni, che nonostante le avversità hanno scelto di restare a Pieve Torina per ridare vita alla loro azienda agricola.
Particolare rilevanza anche la partecipazione di una nuova realtà giovane, nell’occasione rappresentata da Eddi Tridi, ovvero quella del Comitato Noisette. “In francese significa caffè macchiato – ha spiegato Eddi – un mix di culture che si mescolato e allo stesso tempo darci una svegliata con questo caffè contro tutte le forme di razzismo tra i giovani”.
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