di Alessandro Giacopetti
“Un viaggio nelle nostre tradizioni, attraverso le parole che i nonni e bisnonni hanno conosciuto da bambini e hanno tramandato ai figli” così l’assessore alla Cultura di Pedaso, Paolo Concetti, introduce “Le Scontafavole”, libro di Elena Belmontesi (Giaconi Editore) che verrà presentato in un pomeriggio di lettura per bambini inserito nel calendario delle festività natalizie promosso dall’Amministrazione in collaborazione con realtà del territorio. “Una collaborazione con Giaconi Editori che si rinnova – aggiunge l’assessore pedasino dichiarando anche – siamo felici di sostenere una casa editrice marchigiana che sta crescendo con tanti libri in catalogo”. Martedì 13 dicembre l’appuntamento è alle ore 17 presso la Cartolibreria Camilletti a Pedaso con una lettura animata.
Un titolo che richiama un tempo che non c’è più, una parola antica e ormai dimenticata: quella che usavano le nonne per chiamare i bambini davanti al caminetto nelle sere invernali: “Vieni qui che ti racconto una scontafavola!”. Una parola che ha origine, probabilmente da “conta favole”, il cantastorie che girava per i paesi a narrare favole e racconti e che, con l’andar del tempo ha cambiato caratteristica trasformandosi da agente (chi racconta) a oggetto (storia, favola, narrazione).
Un titolo impegnativo per un libro che sa di passato. Una raccolta di storie classiche dei nostri luoghi e di racconti popolari. Racconti di streghe, di lupi mannari, di figure spaventose e fantastiche, storie di fate, della Sibilla, del lago di Pilato raccolte per il piacere di grandi e piccini. Queste erano le storie che si raccontavano a loro quando ancora si poteva parlare con i bambini della morte, della paura di crescere, dell’abbandono. Un libro da leggere insieme, grandi e piccini, e che offre spunti di riflessione. Per facilitare il compito, alla fine di ogni storia, c’è una pagina bianca per elaborare, attraverso le parole o le immagini, le paure che le storie hanno risvegliato. E’ questo il nocciolo della questione: parliamo ai bambini anche delle cose brutte e tristi per fornire loro gli strumenti adatti a fronteggiare le paure.
Elena Belmontesi ha raccolto e ascoltato i racconti e li ha cuciti insieme. Ha tessuto una trama per quelle storie che risultavano frastagliate e ha smorzato qualche finale. La sua scrittura a favore dei bambini l’ha portata anche a semplificare un racconto antico dal linguaggio complesso come “Il Paradiso della Regina Sibilla” di Antoine de la Sale rendendolo accessibile a tutti perché il Regno della Sibilla deve far sognare anche i bambini di oggi. Le illustrazioni sono di Marco Salusti, pittore e restauratore di Smerillo che, per l’occasione, ha utilizzato una tecnica coloristica che ricorda gli illustratori francesi dell’800 ma con un tratto onirico, sognante, e a tratti ironico, influenzato dal cinema e dal fumetto contemporaneo.
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