Liquidità condivisa per un’Europa che sta al gioco

Era il 2012 quando veniva annunciato che si stava verificando una svolta epocale nel mercato del gioco online legale, in Italia e in Europa. Infatti, dopo l'accordo tra AAMS e Arjel, anche l'ente regolatore spagnolo aveva appena dichiarato di voler far parte del progetto.

 

In un periodo di svago e gioco come questo delle festività, abbiamo approfondito l’argomento del gaming online, molto praticato. Questa estate la Gambling Commission dichiarava che i mercati Italia e Spagna sarebbero cresciuti ancora con casinò games e scommesse sportive affermando che è stato grazie ai nuovi prodotti e alla tassazione sul gioco – che hanno aiutato le due nazioni, ma anche l’UK – che i volumi del gioco regolamentato hanno subito una impennata.

Era il 2012 quando veniva annunciato che si stava verificando una svolta epocale nel mercato del gioco online legale, in Italia e in Europa. Infatti, dopo l’accordo tra AAMS e Arjel, anche l’ente regolatore spagnolo aveva appena dichiarato di voler far parte del progetto.

Circa quattro anni fa quindi, si stavano già gettando le basi per una politica comune. Allora si trattava ancora e soltanto di qualche abbozzo di accordo, ma alla luce di quanto accaduto lo scorso novembre, è innegabile che quello del 2012 sia stato un primo passo decisivo per quel processo che mirava – ci sono tutti i presupposti perché la cosa vada in porto nel 2017 – a creare un sistema di liquidità condivisa su territorio europeo per quel che concerne il gaming on line.

Dopo il Portogallo si schiera ufficialmente anche la Spagna e lo fa durante il meeting del 29 novembre. In quest’occasione – come riportato nel comunicato del DGOJ – “le autorità che regolano il gioco online in Francia, Italia, Regno Unito, Portogallo e Spagna hanno discusso questioni relative alla normalizzazione tecnica, in particolare nel trattamento dei dati, e l’eventuale liquidità condivisa per il poker online. I partecipanti hanno condiviso gli approcci normativi e hanno ribadito l’intenzione di raggiungere un accordo sulla liquidità di poker condivisa per la metà del 2017.”

Decisiva è stata la dichiarazione da parte della Spagna. Come fondamentale, se non addirittura strategica può definirsi quella dell’UK che fa guardare ad un futuro ben più allargato di questo mercato. Resta invece ancora fuori la Germania: i tedeschi non hanno ancora votato per una regolamentazione del gioco online a livello nazionale e quindi ci sarà ancora da aspettare prima che i tempi possano dirsi maturi per legalizzare la materia su territorio tedesco.

E’ però evidente che manchi davvero poco, oramai, a quella che già è stata definita “un’Europa del gioco”. A metà del 2017 attesa la conferma.

 

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