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Agricoltura, inclusione sociale, sisma: raccolta fondi per Monte Pacini

GIROLA - Raccogliere fondi per far fronte ai danni a monte Pacini e per rilanciarne l'attività di agricoltura sociale. Nasce una rete di associazioni e ong con uno sguardo a chi ha subito il terremoto

 

di Alessandro Giacopetti

Un’iniziativa solidale promossa da Dokita onlus e Forum Nazionale Agricoltura Sociale con molteplici scopi: ricostruire gli ambienti della fattoria sociale Montepacini a Fermo danneggiati dal sisma di agosto; far ripartire le attività riabilitative a favore dei ragazzi disabili accolti nella struttura; sostenere attività ludico-ricreative per i bambini delle famiglie sfollate a causa del sisma, ospitati sulla costa del Fermano. E’ quella presentata oggi proprio nella sede della struttura Montepacini, in zona Girola.
Marco Marchetti, in rappresentanza della Fattoria Sociale delle ragazze e dei ragazzi di Montepacini ha detto: “E’ importante la presenza qui oggi dell’Onorevole Massimo Fiorio, Vice Presidente Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati e primo firmatario della legge 141/2015 (“Disposizioni in materia di agricoltura sociale”),in quanto è una legge fondamentale per chi si occupa di agricoltura sociale e l’alveo nel quale si muove l’attività di Montepacini – ha detto Marco Marchetti – la cui dimensione sociale risale al 2011. Dal 2014 è sede di un centro riabilitativo e nel 2016 è stato fatto un bando pubblico per l’affitto del terreno. Vi hanno partecipato i genitori dei ragazzi del centro socio educativo e alcuni volontari.
Ci siamo associati, quindi, alla cooperativa Talea con sede a Treia perché porta avanti esperienze simili alla nostra. Stiamo anche costruendo collaborazioni tra altre associazioni e cooperative”. Lo stesso Marco Marchetti ha spiegato che “abbiamo pensato all’accoglienza delle famiglie ospiti dei campeggi della costa che hanno subito il terremoto attraverso l’accogliere dei bambini cui offrire un’opportunità di riconciliazione con la terra: una terra madre, buona fonte di cibo. Gli obiettivi fissati – ha aggiunto Marchetti – sono il recupero del forno a legna e i ricoveri per animali; il finanziamento delle attività del centro. I laboratori con i bambini partiranno questo mese e si svolgeranno in alcuni pomeriggi sotto forma di doposcuola, e il sabato e domenica: orto, piante aromatiche e animali (pet terapy); recupero semi antichi, yoga, attività sportive, costruzione arnie per apicoltura e cucina saranno oggetto dei laboratori.
Il Sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, ha parlato dell’evoluzione della struttura Monte Pacini che è iniziata quando “non era ancora sviluppata, ed è stata portata ad essere la realtà che è oggi. Sono orgoglioso di quanto fatto nell’anno e mezzo di mandato e del bando sull’agricoltura sociale”.
L’Onorevole Massimo Fiorio parlando della legge approvata nell’agosto 2015 ha chiarito che “è nata fuori dal parlamento, quando nel paese il fenomeno della fattoria sociale stava crescendo ma non era ancora come adesso. L’iniziativa è importante e per trovare risorse ed è un segnale che la comunità non si arrende anche in situazioni di fragilità e difficoltà.”
E’ Irene Tognella, responsabile comunicazione e fundraising di Dokita a spiegare come si raccoglieranno i fondi: “La nostra è una ong che opera nel campo della cooperazione internazionale allo sviluppo e nella solidarietà verso persone disabili: Ci siamo attivati per la comunità colpita dal terremoto attraverso una campagna attiva da un mese e mezzo sul sito internet di Dokita per sostenere la ricostruzione delle strutture di Montepacini danneggiate dal sisma. Già una percentuale pari al 40% dei fondi necessari è stata raccolta. L’invito è aiutare ad arrivare al 100% entro fine 2017. Importante – secondo Irene Tognella è la trasparenza e la documentazione nell’uso dei fondi: perciò sarà tutto rendicontato”.
Marco Berardo Di Stefano della Rete Fattorie Sociali ha ricordato che “siamo in una fattoria sociale disciplinata dalla legge 141, che è un luogo di inserimento lavorativo di categorie fragili grazie alle cooperative sociali Tali categorie vanno da disabili a richiedenti asilo a persone di mezza età che perdono il lavoro”.
Ilaria Signoriello portavoce del Forum Nazionale Agricoltura Sociale, ha raccontato di “aver visto il Montepacini evolversi anche nella fusione con l’associazione Talea. Qui si coltiva la democrazia e l’accoglienza verso chiunque. Qui nessuno è considerato uno scarto della società ma le opportunità sono date a tutti. Importante riconciliarsi con la terra attraverso l’agricoltura sociale perché la terra è madre e genera la vita”.


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