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Paludi, i residenti vogliono sicurezza: attesi dossi e illuminazione

FERMO - Amarezza e rabbia per la tragica scomparsa di Maria Sbattella, investita sotto casa, ora i residenti non sono più disposti ad attendere

 

di Paolo Paoletti

Si cercano soluzioni per la sicurezza della strada provinciale di San Marco alle Paludi. Un anno e mezzo. Tanto è passato da quando l’attuale amministrazione comunale di Fermo avrebbe inviato la richiesta alla Provincia per l’installazione di alcuni dossi artificiali lungo il tratto di rettilineo della strada provinciale di San Marco alle Paludi proprio a tutela della sicurezza dei pedoni.  Un intervento sul modello di Viale Trento, rivelatosi efficace. Due giorni dopo la drammatica morte della signora Maria Sbattella (leggi l’articolo), investita da un’auto praticamente sotto casa,  il dibattito sulla sicurezza per i pedoni in quel tratto di strada non accenna a placarsi, anzi, la rabbia si fa sempre più forte per una strada che ha fatto troppe vittime e feriti. Se infatti da una parte l’amministrazione comunale aveva pensato ad una soluzione, facendo seguito alle tante richieste arrivate dai residenti, dall’altra la burocrazia avrebbe rallentato l’iter per la realizzazione dei dossi.

Potrebbe trattarsi, di fatto, dell’unica soluzione efficace per garantire sicurezza ai pedoni nell’attraversare la strada e allo stesso tempo far rallentare le auto in transito. Un tentativo era stato già fatto durante l’amministrazione Brambatti con l’installazione delle colonnine autovelox arancioni che però non sono praticamente mai entrate in funzione. Un deterrente che, se inizialmente ha funzionato, con il passare del tempo, complice il passaparola, è diventato inefficace. Da qui la proposta agli uffici provinciali che sarebbe partita dall’assessore Mauro Torresi e che ad oggi non è andata a buon fine.

Dito puntato anche contro la scarsa illuminazione. I lampioni color arancione non sarebbero, secondo i residenti, sufficienti a garantire un’adeguata visibilità dei pedoni. Da qui la richiesta di passaggi pedonali illuminati che entrano in funzione quando una fotocellula individua una persona. Un modello già funzionante, ad esempio,  si trova sul lungomare nord di Porto San Giorgio.

Residenti che si stringono nel dolore per la scomparsa di una figura a cui tutti erano legati, ‘Marì’, e che allo stesso tempo pretendono risposte della Provincia di Fermo e dalle istituzione. Starà al nuovo presidente Moira Canigola ora, studiare insieme a quello che sarà il consigliere delegato alla viabilità e al Comune di Fermo, una soluzione rapida ed efficace.


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