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Mirko Cudini, dal cuore della difesa
all’attacco dell’Eccellenza

CALCIO – L’ex difensore centrale prof fermano da ieri è in testa nel massimo circuito dilettantistico marchigiano alla guida della Sangiustese

Mirko Cudini, attuale tecnico della Sangiustese in una recente immagine alla guida della Juniores della Samb

FERMO – Una carriera come pochi altri nel territorio, costruita con addosso la maglia di società quali Torino, Salernitana, Vicenza, Cagliari e Genoa, tanto per citare il calibro dell’atleta che fu. In coda al luminoso curriculum da giocatore, ecco inoltre la vittoria di Rieti, contro il Cerignola, valsa la conquista della Coppa Italia di Eccellenza per l’ascesa (resa poi vana per motivi extra calcistici) dell’U. S. Fermana nel torneo di D. Ciliegina sulla torta, la rete al Milan di Carlo Ancellotti sotto il nubifragio di Ascoli, oltre dieci anni fa, per la causa bianconera.

Il presente vede l’ex stopper, di Serie A e B, impegnato come allenatore sulla panchina della Sangiustese, subentrato in corso d’opera nello staff tecnico maceratese dopo essersi speso nella scorsa stagione sportiva in sella alla Juniores Nazionale dalla Sambenedettese. Matricola ambiziosa, rafforzata ulteriormente dal recente mercato dicembrino, con la vittoria di ieri in casa del Camerano ecco arrivare a maturazione la conquista della vetta del torneo.

Cudini, complice il Fabriano Cerreto che ha bruscamente rallentato la marcia implacabile di inizio stagione, la sua Sangiustese è sul tetto del massimo circuito regionale. Che ricetta ha utilizzato per sviluppare il risultato del momento?

“Più di ogni altra cosa credo nel metodo di lavoro e nell’applicazione di un concetto di squadra che coinvolga e renda partecipe ogni giocatore in campo. La qualità dei singoli è importante, chiaro, ma la cura delle due fasi, di possesso e non possesso palla, è alla base dell’identità del nostro modo di fare calcio. In altre parole va seguito ogni dettaglio affinché ci sia una vera organizzazione collettiva che tenga conto di tutte le variabili che possono scaturire dalla disputa della partita”.

Un attacco che realizza con regolarità ma più di ogni altro dato spicca l’ermeticità difensiva rossoblù: quanto del Cudini difensore c’è nell’attuale capolista dell’Eccellenza?

“Forse il dato che balza più all’occhio è proprio quello della solidità difensiva, ed è un argomento che si riallaccia con pertinenza con ciò che abbiamo appena affermato, spendibile cioè con il concetto di squadra e di organizzazione che vanno di pari passo. Chiaramente, essendo stato un difensore, la retroguardia è un reparto le cui performances assumono una certa prerogativa ma allo stesso tempo curiamo molto la fase di realizzazione. Da questo punto di vista eravamo carenti, con il lavoro siamo dunque riusciti a diventare più fertili rispetto al recente passato”.

Allargando la panoramica sul calcio fermano ma rimanendo in tema podio, quali le maggiori insidie al primato della Fermana? Matelica, San Nicolò o vede anche altre squadre per la lotta al vertice della D?

“Sicuramente concordo con il San Nicolò, non è assolutamente fattibile escludere il Matelica ma più per un discorso di nomi in rosa che per i risultati che sta mettendo insieme. Per fare davvero male al campionato i biancorossi hanno bisogno di una maggior continuità nelle rese. Mi sento inoltre di non tralasciare la Vis Pesaro: sta facendo bene, ha una buona qualità di gioco e i risultati vengono di conseguenza. A favore dei canarini vedo inoltre l’entusiasmo del momento e la spensieratezza del “non a tutti i costi”, due fattori che potrebbero giocare positivamente per la causa della squadra di Destro”.

Tornando al calcio di sua competenza, Montegiorgio da playoff e Folgore Veregra praticamente spacciata? Sono verdetti spendibili come ipotecati oppure, come spesso accade non solo nel calcio, per entrambe vale la massima del “mai dire mai”?

“Per ciò che concerne la Folgore Veregra non lo dico io, purtroppo è un dato di fatto. E’ la candidata principale alla retrocessione diretta, al momento tenuta a galla solo dalla matematica. Il Montegiorgio ha invece tutte le possibilità per centrare gli spareggi promozione. Ha perso alcune pedine importanti come il difensore Labriola e la punta Minella (approdato proprio alla Sangiustese, ndr) ma ha un collettivo valido anche se giovane, mosso da brio ed entusiasmo. Insieme a molte altre squadre del girone lotterà sino alla fine per un posto da protagonista”.

Paolo Gaudenzi

 

Cudini in Serie A con la maglia dell’Ascoli in marcatura niente meno che su Andrij Shevchenko all’epoca del Milan


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