di Andrea Braconi
“La Provincia, e questa sarà la vera sfida dei prossimi mesi e anni, dovrà ritrovare un proprio ruolo nell’assetto costituzionale: Funzioni, Risorse e Valore. E se le funzioni potrebbero rimanere le stesse di quelle che oggi ha mantenuto in quanto diventa difficile pensare e riaprire la fase appena conclusa di riassegnazione di funzioni e personale e che ha visto una mole di lavoro e di riorganizzazione infinita dei singoli settori. Non possono restare gli stessi i concetti di risorse e di valore. Una premessa che esce dall’etichetta, ma necessaria per inquadrare la sfida che abbiamo davanti. Tutti, a cominciare da chi oggi è qui”. Con queste parole Moira Canigola ha aperto le proprie comunicazioni durante la seduta d’insediamento del nuovo Consiglio provinciale di Fermo.
Tra i presenti, oltre ai 10 consiglieri neo eletti, diversi amministratori del territorio (come i sindaci di Fermo Paolo Calcinaro, di Porto San Giorgio Nicola Loira, di Pedaso Barbara Toce, di Montegranaro Ediana Mancini, di Montegiorgio Armando Benedetti, di Monte Vidon Combatte Luciano Evandri, il vice sindaco di Porto Sant’Elpidio Annalinda Pasquali e l’assessore Monica Leoni), il prefetto Mara Di Lullo, il primo presidente dell’Ente provinciale, Fabrizio Cesetti, oggi assessore regionale nella Giunta Ceriscioli, i consiglieri regionale Francesco Giacinti, Marzia Malaigia, e Jessica Marcozzi, il senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Remigio Ceroni, il segretario provinciale del Partito Democratico Paolo Nicolai.
La seduta è iniziata con la convalida degli eletti Stefano Pompozzi, Alessio Terrenzi, Aronne Perugini, Adolfo Marinangeli e Pierluigi Malvatani per la lista Intesa per la Provincia, Gionata Borraccini, Christian Falzolgher, Giovanni Palmucci, Alan Petrini e Giorgio Famiglini per la lista Progetto Provincia.
Riscontrata l’assenza di cause di incompatibilità e ineleggibilità dei nuovi consiglieri, la Canigola ha poi giurato di fronte ai presenti, ricevendo dalla dirigente provinciale Lucia Marinangeli la fascia di presidente.
“Arrivo a questo incarico – ha proseguito la Canigola – a seguito di un’elezione, che seppure di secondo grado, è stata una manifestazione importante di fiducia, una gratificazione che mi riempie di responsabilità che è iniziata con una sottoscrizione della mia candidatura da parte di 127 amministratori (ne erano sufficienti 74) e si è concretizzata con un risultato pari all’ 81% , una elezione che comunque mi ha vista a confronto con un’altra candidata che stimo e rispetto, stima personale accresciuta per essersi “messa in gioco” in questa competizione elettorale. Vorrei andare oltre lo slogan della sindaca Paoloni in campagna elettorale: “solo io rappresento i piccoli Comuni”. E lo faccio senza esitazione, perché questa provincia è costituita essenzialmente da piccoli comuni e da loro non si può assolutamente prescindere. Lavorerò con ogni rappresentante e lo farò sapendo che occorre lavorare e collaborare con sempre maggior convinzione perché in questa fase politica ed economica sono proprio quelli che sono più in difficoltà e che insieme a tutti loro possiamo realmente pensare alla Provincia come Casa dei Comuni.
Un’elezione e una mia disponibilità che non è stata né scontata né presa a cuor leggero con l’intento di mettersi medaglie al petto. Finiamola di leggere la Provincia come un poltronificio politico utile a piazzare politici, parenti, e amici. Questo che mi accingo a guidare è un Ente con importanti funzioni che incidono sulla vita delle persone. E chi è qui lo fa per spirito istituzionale, visto che, è bene ribadirlo, nessuno che si siede in questo Consiglio riceve uno stipendio, un compenso.
Credo invece che mettersi a disposizione, e questo vale sia per il presidente che per i consiglieri, contemporaneamente allo svolgimento di un altro mandato politico che non è né semplice né leggero, va letto (non solo per me sia chiaro) come un dare una disponibilità massima alle istituzioni democratiche di questo paese con l’intenzione di svolgere al meglio le proprie funzioni.
Non ho stilato un programma politico o depositato delle linee di mandato in analogia con quanto avviene con il mandato da Sindaco ma alcuni punti caratterizzeranno senza alcun dubbio il mio e nostro agire politico.
Chiedo fin da oggi ai colleghi Sindaci di sentirsi parte attiva nella gestione di questo Ente. La mia idea di territorio rappresenta l’immagine di una rete e fare rete, collaborare risolvere insieme i problemi significa dare pari dignità a tutti gli Enti siano essi di piccole medie e grandi dimensioni perché un territorio complesso come il nostro li contiene tutti ed una fuga in avanti di qualcuno senza portare con sé l’intero territorio non è sviluppo: è arretratezza culturale e può essere un comportamento solo auto lesionista.
Abbiamo di fronte a noi delle partite importanti per il territorio e riguarderanno l’ambiente (ricordo su tutto l’attivazione dell’ATA), la scuola (rete scolastica e strutture), il territorio (programmazione e prevenzione), la viabilità (la sicurezza e facilità di spostamento sul ns territorio) ma poi ci sono le pari opportunità, lo Sportello Europa, una Protezione Civile da recuperare e potenziare e che abbiamo visto quanto importante sia nei momenti di crisi per supportare le nostre popolazioni. Ma su tutti c’è la ricostruzione post terremoto che seppure non gestita in maniera diretta dalla Provincia è un elemento che non può essere liquidato con superficialità se vogliamo che oltre a ricostruire le ferite prodotte da questo terribile sisma si possa ribaltare questo momento di difficoltà in una potenzialità per il nostro territorio e per dirla con le parole del Commissario Errani questo territorio ferito possa diventare un esempio di sviluppo di una nuova economia.
Tutte le scelte appunto saranno declinate e trovate insieme al territorio ai suoi consiglieri provinciali che lo rappresentano ed ai sindaci che lo amministrano ed è in questa sede che il vero programma di mandato vedrà la sua vera definizione ed attuazione.
Mi vorrei muovere in continuità con le precedenti Amministrazioni Provinciali: l’operato di Cesetti proseguito poi con il mandato Perugini rappresentano la linea direttrice lungo la quale si snoderà questo periodo
Però, perché c’è un pesante però, il tutto non può essere realizzato se alla base non c’è una buona organizzazione del lavoro e delle forze lavoro…la continua e pesante emorragia di personale dovuta all’incertezza, anzi al presunto smantellamento dell’istituzione provinciale unitamente all’impossibilità per l’Ente di procedere (ad oggi) a nuove assunzioni mina fortemente la riuscita di ogni operazione. Per questo una riorganizzazione e una forte spinta motivazionale deve essere trovata con tutti i dipendenti di questa Provincia, Perché se di ripartenza si deve parlare occorrono nuove intenzioni e nuovi occhi con cui guardare la potenzialità di questo Ente.
L’esito del Referendum ha cambiato il corso degli eventi, per cui non essendo più un Ente in smobilitazione deve anzitutto arrestarsi il flusso di risorse verso lo stato Centrale previsto dalle varie leggi di stabilità. Dovrà iniziare una assegnazione di risorse umane, economiche e finanziarie che permetta lo svolgimento di funzioni assegnate ad un livello dignitoso.
Infine, e lo dico a poche settimane della mia elezione, spero che i nostri rappresentanti politici nazionali si rendano conto che questo Ente, non più ora area vasta ma Provincia, ha la necessità di avere degli organi politici eletti direttamente dai cittadini e con una loro totale autonomia. Mi auguro pertanto che questo appello (che dopo il referendum arriva da più parti) venga raccolto e ben compreso da nostri legislatori.
Durante la campagna elettorale si è cercato di segnare questa elezione con un marchio politico. Se non vi fossero bastate le mie parole per capire che qui dentro si parlerà con una voce sola, quella del territorio, affido il pensiero finale a chi la storia l’ha fatta davvero: Alcide De Gasperi. ‘Si parla molto di chi va a sinistra o a destra, ma il decisivo è andare avanti e andare avanti vuol dire andare verso la giustizia sociale’. Questo è il mio augurio e sono certo che insieme, con tutti voi oggi presenti, qualcosa riusciremo a fare.
Dopo le congratulazioni alla Canigola ed un saluto ai colleghi consiglieri, Giovanni Palmucci ha ringraziato il personale della Provincia, sempre presente e disponibile. “Utilizzo una metafora sportiva – ha aggiunto – perché questo Consiglio può essere paragonato ad una partita amichevole di calcio a 5 e questa deve essere l’atmosfera che dovrà caratterizzare il nostro mandato. Lei presidente non avrà problemi a dirigente questo incontro, ne sono certo. Ci sarà molto da fare, in particolare sulla manutenzione della viabilità, dove dovremo lavorare insieme”.
“Quello di presidente della Provincia – ha spiegato Aronne Perugini, predecessore della Canigola – è un impegno oneroso e difficile, e per questo mi sento di ringraziare Moira per la sua disponibilità. Il mio auspicio è che si mantenga il clima che c’è stato in questi due anni, anche in sede di Assemblea dei sindaci nonostante le connotazioni politiche distanti. Nonostante il passaggio delle funzioni ed i trasferimenti del personale, sono due anni che questo ente non può assumere e questo crea ovviamente seri problemi. Abbiamo affrontato purtroppo molteplici emergenze, prima fra tutte quella del terremoto. La pagina che vorrei si scriva nel prossimo futuro è una pagina positiva, fatta con l’impegno di tutti quelli che credono che questo ente sia ancora importante. Facciamo in modo, quindi, che le scelte per questo territorio siano condivise da tutta l’Assemblea e dal Consiglio”.
“È una giornata importante per il nostro territorio – ha dichiarato a margine dell’incontro Fabrizio Cesetti – perché si insedia un nuovo presidente in una fase nella quale le Province hanno avuto una forte legittimazione popolare, atteso che il risultato referendario ne ha confermato la rilevanza costituzionale quali articolazioni della Repubblica. Moira Canigola è stata investita, sebbene con elezioni secondo grado, da un consenso plebiscitario e quindi straordinario, segno evidente della forza della sua candidatura. Un consenso che le consegna una grande responsabilità che, ne sono sicuro, saprà assolvere al meglio trattandosi di una figura che ha già dimostrato la propria esperienza e soprattutto il proprio equilibrio nell’espletare al meglio le funzioni di assessore prima e di sindaco poi del Comune di Monte Urano”.
Da sin. il prefetto Di Lullo e Moira Canigola
“La Provincia – il comunicato della Prefettura di Fermo – rimane titolare di funzioni fondamentali per il buon governo di un territorio, quali la salvaguardia dell’aspetto ambientale, il trasporto pubblico locale, la viabilità provinciale, la gestione e la programmazione dell’edilizia e della rete scolastica, le politiche e i servizi in ambito sociale e di pari opportunità. Di particolare importanza, poi, il lavoro della stazione unica appaltante che, per le sue funzioni, ha importanti responsabilità e riflessi diretti su una virtuosa gestione delle gare di appalti pubblici di opere, servizi e forniture che devono sempre essere improntati nel perseguimento dei principi di efficienza, economicità e trasparenza dell’azione amministrativa. Per tali ragioni il prefetto Mara Di Lullo, nello spirito di proseguire in una corretta e fattiva collaborazione inter-istituzionale e nel rispetto delle reciproche competenze, ha presenziato al giuramento di fedeltà alla Repubblica italiana prestato dal neo presidente Moira Canigola. Al presidente, ai consiglieri provinciali e a tutti i sindaci all’interno dell’assemblea dei sindaci, quali protagonisti attivi nella gestione del governo del territorio fermano, i migliori auguri di buon lavoro dal prefetto e dalla prefettura”.
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