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In forma dopo le feste: riso rosso per colesterolo e trigliceridi

Questa sostanza, farmacologicamente molto simile alla lovastatina, ha la capacità di inibire la sintesi del colesterolo endogeno attraverso il blocco di un particolare enzima, con conseguente riduzione di colesterolemia.

Dott.ssa Alessandra Pompei

Dopo le feste natalizie, la richiesta più frequente in farmacia è quella di sapere se esistono nuovi miracolosi rimedi per la riduzione dei valori di colesterolo e trigliceridi nel sangue che, in questo periodo, tendono ad impennare a causa di una dieta squilibrata.

Un’efficace terapia potrebbe essere rappresentata dalla preparazione in laboratorio delle capsule di riso rosso fermentato, titolato in monacolina k. Il dosaggio, richiesto dal medico con ricetta, è personalizzabile alle esigenze di ciascun cliente fino ad un massimo di 10 mg di monacolina k. Questa sostanza, farmacologicamente molto simile alla lovastatina (principio attivo di un farmaco in commercio) ha, infatti, la capacità di inibire la sintesi del colesterolo endogeno attraverso il blocco di un particolare enzima, con conseguente riduzione di colesterolemia.

Nel processo di produzione del riso rosso fermentato vengono impiegati ceppi selezionati di un fungo, il Monascus purpureus in grado di produrre elevate concentrazioni di monacolina K senza la produzione collaterale della citrinina, una micotossina nefrotossica che può infestare il riso durante questo processo.

Oltre alla formazione di monacolina k, si producono altre sostanze :

• GABA: acido gamma-amino butirrico (amminoacido non essenziale utile per combattere gli stati di ansia e di stress)

• Flavonoidi (rafforzano l’attività del sistema immunitario, antiossidanti e protettori dei vasi)

• Fitosteroli, isoflavoni, acidi grassi mono e poli insaturi (contribuiscono alla diminuzione dei grassi nel sangue).

 

Attualmente, sulla spinta di numerosi studi scientifici, è possibile oltre alla preparazione galenica trovare in farmacia diversi tipi di integratori alimentari contenenti riso rosso fermentato. Tuttavia il consiglio è quello di sottoporsi ad un’attenta valutazione da parte del proprio medico curante.

Il riso rosso, infatti, potrebbe avere diversi effetti collaterali come, ad esempio, la miopatia (dolore ai muscoli) in maniera assolutamente simile alle statine ma anche disturbi di tipo gastrointestinale, mal di testa ed emicrania, abbassamento dei livelli di ubiquinone (una molecola anti-ossidante di fondamentale importanza).

Per questo motivo in genere alla somministrazione di riso rosso fermentato si associano integratori di coenzima Q10 (azione tossica sui reni: il problema è causato dalla citrinina, una tossina fungina che è tossica per i nostri reni che deve essere presente in piccolissime tracce all’interno dell’integratore; aumento delle transaminasi come effetto collaterale statino-simile).

E’ noto che alcuni alimenti possono interagire con i farmaci, aumentandone o diminuendone l’efficacia; lo stesso vale per l’attività del riso rosso fermentato che risulta variata se viene assunto il succo di pompelmo (alimento che interferisce con gran parte dei farmaci conosciuti a causa dell’inibizione di una molecola indispensabile per il metabolismo dei farmaci stessi).

Il risultato che si può ottenere assumendo il riso rosso per qualche tempo è migliorabile con una dieta equilibrata e svolgendo una moderata attività fisica quotidiana.

 

Dott.ssa Alessandra Pompei, farmacia Michele Pompei, Porto San Giorgio

 

 

Articolo promoredazionale

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