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Obbligo vaccinale,
i contrari alla PdL
fanno tappa a Sant’Elpidio a Mare

SANT'ELPIDIO A MARE - Nel corso della serata sono state raccolte 160 firme che si vanno a sommare alle 700 già incassate nel corso delle precedenti tappe del “FirmancheToUrmarche”. Gli organizzatori: "Nella stragrande maggioranza dei Paesi Ue non esistono vaccini obbligatori"

Nuovo successo per “FirmancheToUrmarche”, la campagna di raccolta firme contro la Proposta di Legge sull’obbligo vaccinale attualmente in discussione alla Regione Marche. “Sabato è stata la volta di Sant’Elpidio a Mare dove, in una sala gremita di genitori, nonostante il freddo pungente – fanno sapere gli organizzatori dell’appuntamento – sono state raccolte altre 160 adesioni, che vanno ad aggiungersi alle oltre 700 già totalizzate nel corso delle precedenti tappe del Tour. Tanti i papà e le mamme che dicono no alla Pdl che vorrebbe vietare l’accesso agli asili nido pubblici e privati ai bambini che non sono in regola con le vaccinazioni obbligatorie, così come le associazioni che promuovono l’iniziativa. Presenti i rappresentanti del Comitato Montinari di Fermo che raggruppa le famiglie che sostengono che i loro bimbi sono scivolati nello spettro autistico dopo aver subito pesanti reazioni avverse a seguito della pratica vaccinale. E a sorpresa è intervenuto all’incontro anche il giornalista d’inchiesta conduttore di “Radio Colors”, David Gramiccioli. Tutti invitati alla manifestazione nazionale del prossimo 21 marzo, davanti a Montecitorio, in difesa della libertà di scelta in campo vaccinale. Perché, ha detto con forza Gramiccioli – raccontano gli organizzatori – la libertà non è un’opinione”.

Previste ad Ancona e Ascoli Piceno le prossime tappe di “FirmancheToUrmarche”, organizzato dal Gruppo Genitori per la Vita, da Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili, Associazione Consumatori Utenti, Associazione Oltre di Jesi, Comitato Montinari Marche. Le ulteriori firme raccolte verranno depositate presso la Commissione Sanità della Regione Marche dove è in fase di discussione la legge. Le associazioni promotrici, appellandosi alla responsabilità civica delle istituzioni politiche, hanno ribadito la loro richiesta di un incontro tra le parti che tenda ad un reale confronto, “in particolare per discutere gli elementi giuridici distorsivi e discriminatori della proposta di legge in questione che rappresenta – hanno sottolineato – un unicum nel panorama europeo tenendo conto che nella stragrande maggioranza dei Paesi Ue non esistono vaccini obbligatori”.


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