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Cisl, Donati: “Il picco di pazienti al Pronto Soccorso di questi giorni si doveva prevedere”

 

“Il Murri è nel caos. L’iper afflusso di malati al Pronto Soccorso e quindi la necessità di reperire posti letto per ricoverare i malati colpiti dall’influenza, stanno mandando in tilt l’ospedale. Purtroppo, la semplice ondata di influenza, seppur molto aggressiva, sta mettendo in luce tutti i limiti organizzativi e strutturali del Murri di Fermo. Il picco di afflusso di pazienti al Pronto Soccorso di questi giorni si poteva e si doveva prevedere”. Inizia così l’intervento del segretario regionale Cisl Giuseppe Donati in merito alla situazione di alta affluenza del Murri di Fermo.

“La carenza di posti letto per acuti – scrive Giuseppe Donati –  derivata da scellerate decisioni regionali di riconversioni o chiusure di ospedali periferici, si sta evidenziando in tutta nella sua drammaticità. Senza dimenticare che da ottobre ad oggi, la popolazione residente del fermano è aumentata di botto di circa 10.000 unità a causa dell’arrivo degli sfollati del terremoto. Purtroppo la dotazione di servizi e di posti sanitari è sempre la stessa. Nessuno ha pensato per tempo a tutto questo e quindi il caos regna sovrano. Apprendiamo da articoli di stampa che il Direttore di Area Vasta, parla di disagio al Murri; noi della CISL FP parliamo di una situazione quasi fuori controllo, con Direttori che si alternano nel prendere decisioni, senza alcun confronto preventivo con il personale e con le Organizzazioni Sindacali. Chi pensa alle ricadute di certe avventate decisioni su chi lavora nei reparti? Che tipo di assistenza s’intende garantire ai ricoverati? A quali rischi medico-legali aggiuntivi si espongono infermieri ed OSS, facendoli operare in condizioni al limite?”

Segretario regionale Cisl che aggiunge: “Più che un Ospedale, Fermo sembra un ‘ricovero’ ove mettere più gente possibile. Il reparto di Chirurgia è ancora accorpato ed è arrivato ad ospitare 37 malati così come l’Ortopedia. Notte tempo vengono aggiunti letti di degenza, reperiti ove si può e poi si scopre che non sono nemmeno stati collaudati oppure che sono stati donati da un privato alla Medicina di Amandola e quindi infermieri ed OSS devono provvedere a ritrasferire gli stessi malati, anche operati, su letti diversi, prestati da altre Unità Operative. Se non è approssimazione tutto questo, poco ci manca. Al nuovo Primario di Urologia è stato dato il benvenuto: s’è ritrovato il reparto accorpato con Chirurgia, quindi in un bailamme totale. Se il buongiorno si vede dal mattino”,

Donai che prosegue: “La CISL FP ha ricevuto segnalazioni di deroghe a norme sancite da Leggi dello Stato in materia di riposo dei lavoratori turnisti. Secondo qualche Coordinatore o Posizione Organizzativa, in caso di urgenza è possibile derogare, ad esempio, alle 11 ore di stacco tra un turno all’altro. Peccato che questa deroga non ci risulti esista. Per essere sicuri, però, nei prossimi giorni invieremo come CISL FP Marche una richiesta formale all’Ispettorato del Lavoro competente affinchè venga a controllare i turni degli operatori della Chirurgia e dell’Ortopedia e, nel caso la deroga alla Legge sia confermato che non esiste, chiederemo l’applicazione delle sanzioni previste alla Direzione di Area Vasta e a chi ha firmato i turni. Lo abbiamo scritto pochi giorni fa e lo ribadiamo: non tutto può essere classificato come emergenza. Tantomeno è tollerabile che il carico degli errori di mancata pianificazione dei picchi, possa essere scaricato sulle spalle, già grosse ma gravate, di infermieri ed OSS.
Attenzione poi, perché se nei prossimi giorni, davvero cadrà sul nostro territorio neve abbondante, la situazione assistenziale potrebbe ancor più aggravarsi perché chi resterà bloccato, non potrà coprire i turni di lavoro. La CISL FP non resterà inerte davanti alle troppe situazioni al limite alle quali sta assistendo nelle ultime settimane. A tutti i Direttori di strutture complesse e al Direttore di Area Vasta in primis, ricorda che il rispetto delle norme contrattuali non è un optional ma un dovere, per un manager pubblico. Anche in situazioni di forte criticità, gli istituti contrattuali – ad esempio quello della Pronta Disponibilità – vanno utilizzati secondo le previsioni contrattuali e non per effettuare lavoro effettivo o rafforzare i turni di qualche reparto. La CISL FP aveva invitato la Direzione a convocare il tavolo sindacale per avere precise informazioni su quanto si pensava di mettere in atto e soprattutto per condividere i passi da fare. La Direzione, differentemente da quanto fatto dopo il terremoto, ha deciso di estromettere le Organizzazioni Sindacali dalle decisioni da assumere. Ne prendiamo atto e ci adegueremo di conseguenza a tutela di chi ogni giorno lavora nei reparti, accanto ai malati e conosce bene di cosa essi necessitano per meglio affrontare la malattia”.


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