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Maria Pia Castelli, il vino sinonimo di solidarietà: aziende terremotate ospiti dei Giorni della Merla

MONTE URANO - Sabato 28 e domenica 29 gennaio ottava edizione della vendita di vino rosso sfuso, con la presenza di tre aziende danneggiate dal terremoto e di un forno artigianale locale

di Andrea Braconi

Ai produttori delle aree colpite dal terremoto non ha mai fatto mancare il proprio supporto. Sottotraccia, senza sbandierarlo ai quattro venti, e con estrema convinzione. Ma stavolta è diverso. Questa volta l’occasione per regalare alle aziende un’ampia visibilità è troppo allettante per non parlarne. Perché l’iniziativa “I Giorni della Merla”, giunta alla sua ottava edizione, richiama talmente tanto interesse (oltre 900 presenze nel 2016) che Maria Pia Castelli, titolare dell’omonima azienda agricola di Monte Urano, si apre raccontandone la genesi e l’evoluzione.

“Questa iniziativa, che si ripete solo un weekend all’anno, è nata per far conoscere meglio la nostra azienda e il nostro modo di lavorare, dando però la possibilità di acquistare un rosso sfuso (Sangiovese e Montepulciano) genuino ad un prezzo accessibile a tutti. Chiediamo solo la prenotazione dei litri, perché la quantità è molto limitata visti i pochi ettari di vigneto e le rese molto basse, circa 30/40 quintali.”

Perché avete scelto il periodo più freddo dell’anno – follie del clima a parte – che cade tra fine gennaio e inizio febbraio?

“Parto dicendoti che le nostre degustazioni sono gratuite e che personalmente amo spendere il tempo insieme alle persone che vogliono conoscerci. A Ferragosto, ad esempio, mi hanno suonato al cancello di casa: erano dei visitatori stranieri, insieme ad alcuni italiani, e sono stata ben felice di spiegare loro come nasce il nostro vino. Certo, un orario approssimativo lo espongo, ma non sto lì con l’orologio a contare i minuti. Ecco perché abbiamo scelto i cosiddetti Giorni della Merla: è un periodo che la gente ricorda e piano piano questo è stato recepito, c’è stato un gran passaparola, noi abbiamo fatto girare cartoline, i contatti lasciati, i social… oramai sappiamo di raggiungere un bel giro e pensa che ci sono stranieri che hanno le case in zona e che vengono appositamente per questo evento. Due coppie di olandesi lo scorso anno hanno addirittura servito il vino al posto nostro!”

Quest’anno il periodo cade sabato 28 e domenica 29 gennaio. Con questa novità dei produttori delle zone colpite dal terremoto.

“Avevo già assaggiato i formaggi di Scolastici e ci tenevo alla sua presenza, così come degli altri produttori che lo stesso Marco mi ha suggerito, vale a dire Giorgio Calabrò per i salumi e Sapori dei Sibillini per i legumi.”

Ospitare produttori in questa occasione è sempre stato il valore aggiunto dell’iniziativa.

“Mi hanno chiamato dall’Abruzzo e da tante parti delle Marche, amici che vengono anche a prendere il vino, ma a tutti ho detto che quest’anno avrei aiutato, nel mio piccolo, i produttori maggiormente danneggiati dai terremoti che ci sono stati dallo scorso agosto. Ed è anche un modo per far conoscere realtà eccezionali che abbiamo a pochi chilometri da casa e che spesso ignoriamo. Si è creata una bella sinergia, anche perché se vuoi vendere le Marche devi per forza muoverti insieme. E questo vale per tutti i settori. Siamo tutti un po’ capoccioni, ognuno pensa al proprio orticello e se qualcuno lancia iniziative di collaborazione si va sempre a vedere cosa c’è dietro. È ovvio che se io invito produttori di qualità la mia immagine come cantina ne trae beneficio, ma dentro la nostra scelta c’è ben altro: c’è la vicinanza, c’è la voglia di scoprire e di stare insieme.”

E questo vale anche per i clienti.

“Ai clienti non interessa solo acquistare, ma conoscere la storia dell’azienda e dei prodotti, il lavoro e la passione che ci sono dietro. È un approccio totalmente diverso ed è per questo che chi invito deve avere questo desiderio di condivisione. Io metto a disposizione 2 barrique con un piano in legno, scelgo un panificio – quest’anno la Panetteria Castricini di Sant’Elpidio a Mare – per accompagnare le degustazioni, ma la differenza poi la fanno la qualità dei loro prodotti e soprattutto il modo in cui si relazionano con le tante persone che, sin dalla prima edizione, hanno scelto la nostra azienda per trascorrere due giornate veramente particolari.”


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