di Andrea Braconi
Sul sito dedicato dell’Ombudsman regionale, l’Autorità per la garanzia dei diritti degli adulti e dei bambini, gli obiettivi sono evidenziati già nella home: “la Rete regionale contro le Discriminazioni è un insieme di soggetti (Nodi) che hanno il compito di prevenire segnalare e rimuovere le discriminazioni rivolte ai cittadini stranieri immigrati”.
L’elenco delle realtà aderenti è già cospicuo e negli ultimi mesi si sono registrati importanti ingressi dal fronte fermano: tra i cosiddetti Nodi, infatti, troviamo anche Redattore Sociale e Nuova Ricerca Agenzia Res, quest’ultima referente dei progetti Sprar.
“Trattare con un linguaggio corretto e attento temi sensibili e a rischio di discriminazione – sottolinea Carla Chiaramoni, direttrice dell’agenzia promossa dalla Comunità di Capodarco – deve essere un impegno quotidiano per i professionisti della comunicazione. Temi complessi come la disabilità, la salute mentale o l’immigrazione richiedono attenzione, prima di tutto nella comprensione dei fenomeni e poi nelle modalità con cui si raccontano. Redattore sociale nel lavoro quotidiano, nei seminari di formazione che organizza e in progetti specifici – uno per tutti ‘Parlare civile’, guida che offre chiavi di lettura e alternative possibili – lavora in questa direzione, nella convinzione che il linguaggio cambia, si evolve e contribuisce a modifica percezioni e il pensiero”.
“L’adesione da parte della cooperativa sociale Nuova Ricerca Agenzia Res, ente gestore di 5 progetti Sprar sul territorio fermano ed ascolano, alla rete regionale Nodi – spiega Maria Jolanda Dezi – avviene a conclusione del percorso di formazione ‘La discriminazione per motivi di etnia, origine, nazionalità e religione. problemi e percorsi di intervento nelle marche’, organizzato lo scorso autunno dall’Ombudsman Marche e dall’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, attraverso il quale gli operatori Sprar hanno aggiornato le proprie competenze in materia di normativa nazionale ed europea, strumenti giuridici di tutela, raccolta ed analisi statistico-interpretativa dei casi di discriminazione. L’adesione alla Rete Nodi consentirà l’apertura di uno sportello con attività di front-office (per esempio la raccolta di segnalazioni di persone che si ritengono lese da comportamenti discriminatori o che ne sono state testimoni), back-office (analisi, studio e monitoraggio del fenomeno discriminatorio), nonché attivazione di campagne di sensibilizzazione ed informazione, elaborazione di proposte di strategie di intervento, stipula di accordi o protocolli di intesa al fine di promuovere l’adozione di azioni positive nell’ambito del settore privato-sociale”.
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