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“Noi ci siamo e da qui non ci muoviamo”: il sindaco Gualtieri e la rinascita di Monsampietro
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di Andrea Braconi e Paolo Paoletti

L’unico rumore che riecheggia a Sant’Elpidio Morico, frazione di Monsampietro Morico, è quello dell’incedere dei passi del sindaco Romina Gualtieri.

Alza e riabbassa lo sguardo continuamente, sia per osservare le nuove crepe sulla facciata della Chiesa di San Michele Arcangelo e su un lato dell’ex palazzo comunale in Piazza Roma, sia per tastare quella neve che da domenica notte ha messo in ginocchio un territorio piuttosto vasto.

“Qui vivevano una sessantina di persone, con quelle di Monsampietro Morico sono fuori circa 120 persone” ricorda. Una parte degli sfollati si è mossa dopo la scossa di agosto, ma la maggior parte dopo quella del 30 ottobre. “Decretate le zone rosse abbiamo avuto il problema della sistemazione di questi cittadini. Oggi alcuni sono in b&b della zona, altri all’Holiday di Porto Sant’Elpidio. E qui, purtroppo non si sente più nulla”.

La paura del terremoto è ritornata ieri, all’improvviso e in un momento estremamente complicato: “Sisma e neve insieme, non so se si è mai ricordato in passato”. Complicato per qualsiasi Comune, figurarsi per uno come Monsampietro Morico con un solo dipendente esterno, uno all’anagrafe ed un vigile urbano. “Ma nonostante tutto – aggiunge la Gualteri – l’impegno di queste persone è stato massimo, a cui si aggiunge l’aiuto dei cittadini ed il loro starmi vicina. Devo ringraziare con il cuore il coordinatore della Protezione Civile, i volontari e i dipendenti che sono sempre stati al mio fianco e quindi al fianco di tutta la cittadinanza”.

Qualche battuta sulla foto che la vede a bordo di un trattore l’ha ferita. “Ero lì perché c’era una priorità come la liberazione delle strade e la necessità di medicinali, di viveri, di primi interventi. O anche solo raggiungere le persone per un conforto è già molto”.

Difficoltà che si sommano all’assenza di energia elettrica da oltre 48 ore. “Ci sono squadre dell’Enel in azione, ma la neve complica veramente molto”.

Ringrazia anche il prefetto di Fermo, che non ha mai fatto mancare il proprio sostegno e che ieri sera era proprio qui con i responsabili dell’Esercito per una valutazione dello stato dei danni e delle urgenze.

Vorrebbe fermarsi, la Gualtieri, anche solo per tirare il fiato, ma prima di lei c’è la sua Monsampietro, prima ci sono i suoi concittadini. “Dal 25 agosto mi sento molto provata e il 30 ottobre ha aggravato la situazione. Le battaglie che combattiamo ogni giorno sono già tante, a cui si è aggiunta questa emergenza sull’emergenza. Ma sono prove che vanno accettate ed affrontate con tenacia: anche se non mancano i momenti di sconforto noi ci siamo e non ci muoveremo mai da qui. E saremo sempre al fianco dei cittadini”.

Rimanere, quindi, la priorità, per gettare le basi per un recupero di questo meraviglioso angolo della nostra regione. “Sì, il silenzio è raccapricciante, ma sono certa che non finirà qui. Questo sarà un momento di ripartenza, anche se tra mille difficoltà non cederemo a queste dure prove. Riusciremo a risorgere e torneremo più forti di prima. E saremo il fiore all’occhiello non solo delle Marche, ma dell’Italia intera”.

La chiesa terremotata di Sant’Elpidio Morico


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