di Andrea Braconi
La sua lettera aperta, pubblicata domenica su Cronache Fermane (leggi qui), ha generato parole di sostegno ma anche rumori di sottofondo piuttosto fragorosi.
Perché il tema – la salvezza della Comunità di Capodarco di Roma – è uno di quelli che scotta, considerata la storia e l’importanza di una realtà che, molti decenni fa, ha tracciato la strada per un welfare diverso.
“Capodarco non deve morire – ribadisce Don Franco Monterubbianesi – e non possiamo assolutamente chiudere Roma, considerato tutto ciò che facciamo e quello che stiamo proponendo”.
E va alla ricerca di un aiuto, anche scomodando i vertici della Chiesa.
“Il 25 febbraio ci sarà una grande udienza in Vaticano per tutta la Comunità di Capodarco, compresa quella di Fermo, e a Papa Francesco chiederò di sostenerci, soprattutto per quanto riguarda la sede in Via Lungro nella Capitale. Sto lavorando a questo incontro, che ritengo fondamentale proprio perché la Chiesa capisce perfettamente il valore di Capodarco e saprà darci una risposta”.
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