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‘Allevamenti nella disperazione:
con le carcasse anche rischio infezione’,
l’allarme della Malaigia

Allarme stalle e allevamenti. Crolli e moria di animali. Una situazione al limite, anzi il limite è bell’e superato, con uno scenario a dir poco inaccettabile per il vicepresidente dell’Assemblea legislativa delle Marche e consigliere regionale della Lega nord, Marzia Malaigia che lancia anche l’allarme infezioni: “Non è mia abitudine urlare pubblicamente, ho sempre preferito riportare notizie che diano segnali positivi e di speranza, preferisco agire in silenzio per poter risolvere le emergenze e così sto facendo. Ma debbo per forza mettere in evidenza una delle tante situazioni di cui sono a conoscenza e di cui mi sto interessando da ieri. Le immagini mi vengono mandate dall’allevamento Lai di Gualdo. Sono in contatto costante con la titolare.
Nonostante i ripetuti appelli, anche da parte mia a chi di dovere, sono arrivate squadre di vigili del fuoco che a malapena sono riuscite ad aprirsi un varco per poter raggiungere l’allevamento, per mancanza oggettiva di mezzi. Figuratevi che l’allevatrice stessa ha dovuto fornir loro le pale. Gli animali sono senza cibo da 5 giorni, il tetto delle stalle è crollato e sono morti più di 50 capi. Altri 1200 capi sono ammassati in una porzione di stalla che era rimasta in piedi ma per il peso della neve che sta ancora scendendo, il tetto sta cedendo. I vigili del fuoco ieri non hanno potuto far altro che ammassare le carcasse delle pecore morte e ricoprirle di neve, perché sono in stato di decomposizione, ma i cani sono attratti dall’odore e vanno continuamente a scavare lì. C’è rischio di infezione.

Il consigliere regionale LN,Marzia Malaigia

Serve poter aprire una strada, perché l’allevamento non è raggiungibile con nessun mezzo, tra l’altro l’elicottero non vola per condizioni avverse. Serve portare fieno perché quello che hanno è completamente bagnato e inutilizzabile. Serve poter portare via ettolitri di latte, che tra poco dovranno buttare. Serve un puntellamento del tetto che sta cedendo, per poter salvare le pecore ancora vive. Serve di poter assistere la titolare stessa ed il suo bambino, entrambi con la febbre alta perché influenzati. Servono mezzi e uomini, che non ci sono. Serve l’esercito. Ecco, questa è la situazione, ma come questa ce ne sono altre di allevamenti della zona.

 


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