La chiesa di San Tommaso
Squallido, spregevole. E chi più ne ha più ne metta. Non sono mai troppe le parole di disprezzo per definire quanto avvenuto ieri pomeriggio nella chiesa di San Tommaso. Un reato che assume una connotazione ancor più grave considerando il contesto drammatico in cui è stato commesso. Ieri pomeriggio, si diceva, mentre nella chiesa di San Tommaso di stavano officiando le esequie del giovane Nicholas Marilungo, il 21enne che ha perso tragicamente la vita in un incidente stradale domenica notte (leggi l’articolo), qualcuno ha avuto il coraggio di rubare la cassetta delle offerte per la Croce azzurra, trafugando anche il piedistallo dove era appoggiata la cassettina. Sì perché la pubblica assistenza sangiorgese che ha soccorso in quella drammatica notte il 21enne fermano cercando in ogni modo, ma invano, di riportarlo in vita, hanno partecipato, con alcuni suoi militi, al funerale.
La sede della Croce azzurra
E quei volontari hanno portato la loro cassetta per le offerte nel tentativo di racimolare qualche euro a sostegno di chi quotidianamente è chiamato a soccorrere vite umane. Ma, purtroppo, uno dei volontari, forse a causa del gran numero di persone presenti in chiesa (leggi l’articolo), ha per qualche istante perso di vista la cassetta che era posizionata all’ingresso della chiesa. Magari avrà pensato che mai nessuno avrebbe potuto mettere mano al denaro per una pubblica assistenza, oltretutto in una situazione così drammatica come quella del funerale di un 21enne. E, invece, il ladro senza cuore né coscienza ha colpito. Cassetta e piedistallo trafugati. “Francamente – il commento del presidente della Croce azzurra, Marisa Trobbiani – trovo il gesto deplorevole, triste, sgradevole: rubare a un’associazione oltretutto durante il funerale di un ragazzo. A dir poco avvilente. Il nostro volontario, quando non ha più visto la cassettina, ha chiesto a tutti dove potesse essere. E una donna gli ha riferito di aver notato un ragazzo prenderla per poi uscire da una porta laterale. Pensavamo che episodi del genere succedessero solo nelle periferie più degradate delle metropoli. E invece no, succedono anche da noi“.
g.f
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