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La Fermana ha superato un
primo esame di maturità

SERIE D - Con la vittoria a Vasto i gialloblù hanno messo in mostra i meriti per proseguire sulla strada verso la Lega Pro, ma molto resta ancora da fare. I tifosi preparano già la trasferta a San Marino. Mercato: arriva un altro under, Di Pinto

FERMO – Mentre il Ministero dell’Istruzione dirama le materie dell’esame di maturità, la capolista Fermana il suo lo ha già superato, battendo in quattro giorni la quarta e quinta in classifica, il San Nicolò a Fermo e soprattutto la Vastese in quella piccola bolgia che è l’Aragona.

I gialloblù, approfittando dei contemporanei stop di Vis Pesaro e dello stesso San Nicolò, hanno momentaneamente incrementato di un punto (da +6 a +7) il vantaggio sulla prima inseguitrice che è diventato il Matelica. I biancorossi però devono recuperare la gara  contro il San Nicolò, un altro incrocio al vertice che può dire tanto sulla corsa per il primo posto. Vincendo il recupero il Matelica si porterebbe a -4 dalla Fermana, una distanza che impone a Flavio Destro e i suoi ragazzi di restare con la guardia alta anche se la terza (Vis Pesaro) sta a -9 e non deve recuperare nulla.

Molto è stato fatto, scalando le prime posizioni, ma molto resta ancora da fare, e come ripete giustamente il tecnico “non sono ammessi cali di tensione”, mancano dodici partite. Per questo è difficile attendersi che società e staff gettino la maschera dichiarando l’obiettivo promozione diretta in Lega Pro, anche se è ciò a cui tutti pensano ed è realistico dopo la prova di carattere sfoderata a Vasto, dove il clima nel secondo tempo si è surriscaldato.

Con la doppietta dell’Aragona (la seconda da quando gioca con la Fermana, la prima un anno fa contro l’Avezzano) Cremona sale a quota 7 gol assieme a Petrucci, una rete meno di Molinari. Un grande riscatto per il bomber criticato fino ad un anno fa a cui andava tutto storto. A Vasto Cremona ha sbagliato un gol facile ma ne ha realizzati due difficili: un’altra bella sforbiciata aerea e soprattutto il rigore decisivo al 90′, una grossa responsabilità sostenuta con grande coraggio, considerando l’errore dal dischetto di quattro giorni prima. Altra prova di maturità superata a pieni voti.

Petrucci, “ingabbiato” dai biancorossi nel primo tempo, è esploso nella ripresa, costringendo i locali a tre falli da rigore per fermarlo, mentre D’Angelo e tutti gli altri si sono confermati sui massimi livelli delle ultime settimane. Anche Valentini è stato un paio di volte decisivo per salvare la rete, solo nell’occasione della punizione di Fiore ha trovato uno più bravo di lui, e la sua imbattibilità si è fermata a 604 minuti: comunque un bel primato per un portiere di soli 19 anni.

L’undici di Destro continua a mettere a segno record e disintegra quelli degli altri: la Vastese non perdeva da 11 partite, e in casa dalla 7° di andata; soprattutto all’Aragona la Fermana non aveva mai vinto nei dieci incroci precedenti. Dopo quello con la Civitanovese, un altro tabù cancellato. E fra undici giorni ci sono altre due imbattibilità da far cadere: quella interna del San Marino, sia in questa stagione (unica squadra), sia quella storica con la Fermana, che anche a Serravalle non ha mai vinto, anzi una volta ci ha perduto un intero campionato. I

tifosi stanno già organizzando la trasferta sul Titano del 12 febbraio che, per quanto già si intuisce, vedrà di sicuro molta più gente di domenica scorsa. Domenica prossima la Fermana osserverà un turno di riposo, per questo il lavoro settimanale riprende oggi.

Chiusura calciomercato – In una situazione di tale euforia, l’ultima cosa a cui pensano i tifosi è il calciomercato, tant’è che nelle quattro ore di viaggio in pullman e auto per e da Vasto, ma anche nelle ultime settimane, nessuno ha parlato più della necessità di rinforzare una squadra che appare capolista indiscussa e che sta per recuperare due elementi di qualità come Sene e Mandorino. Difatti il calciomercato prof si è chiuso ieri sera per la Fermana senza alcun “botto”: la squadra va bene così, ed è meglio non rischiare di rompere l’equilibrio che si è creato. Unici movimenti: dopo Ghiani parte un altro elemento che ha avuto poco spazio ed è interrotto il prestito di Marti dal Lecce, mentre arriva l’esterno mancino di centrocampo Andrea Di Pinto, classe ’97, giovanili del Pescara e quest’anno 10 presenze con il Matelica che evidentemente non lo ritiene indispensabile per la corsa verso la Lega Pro. Sperando che la società del presidente Canil si sbagli come ha fatto la Recenatese per D’Angelo.

Paolo Bartolomei


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