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Nel giorno di San Biagio il ricordo di una chiesa divenuta tesoro di un’intera comunità

di Andrea Braconi

Le scosse di terremoto che si susseguono dallo scorso agosto, lo sappiamo, hanno sconvolto la vita delle comunità dei Sibillini. Migliaia di cittadini sfollati, zone rosse, strutture ricettive crollate o seriamente danneggiate, allevatori in ginocchio. Anche le chiese hanno subito ferite profonde: alcune addirittura non esistono più, altre portano evidenti i segni provocati da una terra che continua a tremare.

Tra queste anche la Chiesa di San Biagio, dedicato al santo che viene celebrato proprio il 3 febbraio. E in rete oggi sono tanti i ricordi di chi, negli anni, ha avuto modo di apprezzare questo edificio in stile romanico, ma soprattutto è viva la memoria degli abitanti. C’è chi ricorda i lavori di ristrutturazione del 2008, con le mura che non hanno retto, ponendosi molti interrogativi. C’è chi rimarca come quel posto fosse speciale, un posto dove si andava a prendere il pane benedetto.

“Anche se molti di noi vivono altrove – scrive Nadia, proprietaria di una casa vacanze oggi inagibile – non dimentichiamo tutti quei bei momenti, manteniamo viva l’attenzione, restiamo uniti, teniamoci in contatto, vigiliamo, informiamoci, nel nostro piccolo dobbiamo tutti fare il possibile affinché questo tesoro non venga dimenticato e perduto per sempre, affinché le nostre radici e la nostra storia vengano salvaguardate, cosicché un giorno potremo tornare ancora nel nostro posto speciale, dove ci sentiremo ancora a casa e dove tutto questo dolore resterà solo un brutto ricordo”.


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