L’amministrazione comune di Porto Sant’Elpidio vuole ridare vita agli orti scolastici cittadini, luoghi di apprendimento, di buone pratiche, di approfondimento dell’educazione alimentare e di collaborazione intergenerazionale. Gli orti scolastici sono diffusi in numerosi plessi scolastici e là dove non vi sono spazi definiti, grazie alle insegnanti e a qualche nonno, vi sono alberi da frutto o piante aromatiche, oggetto di apprendimento e di cura. Il ministero dell’Ambiente propone annualmente concorsi per la realizzazione di orti scolastici per promuovere l’educazione alla sostenibilità, per modificare gli stili di vita e diffondere tra i giovani la conoscenza dei prodotti della biodiversità e accrescere la qualità delle produzioni sostenibili. Pertanto diventa importante favorire la formazione degli studenti per una conoscenza significativa dell’ambiente e dell’agricoltura sostenibile, veicolata dall’azione e dal coinvolgimento diretto.
“L’esperienza dell’orto assimila tutti i luoghi educativi cittadini, dal nido di via Milano alla scuola superiore Urbani, e riguarda anche l’associazionismo – dichiara l’assessore all’ambiente Annalinda Pasquali – non solo i soci Ancescao si occupano degli orti ma anche l’associazione la Crisalide da tre anni sperimenta la Permacoltura in uno spazio messo a disposizione negli orti sociali di villa Baruchello, con ampia partecipazione e buoni risultati in termini di socializzazione, apprendimenti e di rendimento dell’orto stesso. In vista della revisione del regolamento degli orti sociali cittadini e della loro implementazione per promuovere la pratica della cura degli spazi urbani e rispondere a nuove esigenze della cittadinanza, ripartiamo dagli orti scolastici con la formazione dei docenti, gratuita, grazie alla collaborazione di Slow Food Marche e Holy Food”. A tal riguardo Tonino Del Moro, cofondatore insieme a Sergio Belli del blog Holy Food dichiara: “Fondamentale è far comprendere il concetto della stagionalità della produzione e del consumo degli ortaggi e della frutta, legato, a sua volta, al concetto più generale della ciclicità”. E’ il turno di Ugo Pazzi, agronomo e presidente regionale Slow food: “Slow food ha più volte cambiato pelle nel corso degli ultimi vent’anni: dal mondo circoscritto delle osterie alla tutela della biodiversità e della realizzazione degli orti scolastici, costruendo un valore attorno al cibo, per cui, oggi, il cibo non deve essere più considerato una merce ma un patrimonio culturale. Il lavoro che Slow food porta avanti negli oltre cinquecento progetti territoriali di “Orti in condotta” è il segno del nuovo approccio. E’ indispensabile che i ragazzi possano acquisire una grammatica del gusto, la capacità di distinguere il prodotto buono da un prodotto industriale scadente. La formazione che svolgiamo rivolta agli insegnanti e agli studenti ha questo approccio didattico”.
Il primo appuntamento formativo si terrà domani presso l’ISC Rodari-Marconi, nella scuola Rodari di via Pesaro alle ore 16.30
QUESTO IL PROGRAMMA DI DOMANI
16.15 Saluti
16,30 Ugo Pazzi, agronomo, presidente Slow food Marche:
Slow Food e gli orti scolastici: esperienze e buone pratiche. Dalle tavole delle osterie agli orti delle scuole (e dei contadini): Slow Food racconta vent’anni di ecogastronomia”
17,15 Tonino del Moro, ideatore e curatore del Blog Holyfood:
Orto consapevolezza e cambiamento. L’ideazione e la realizzazione di un orto quale metodo per acquisire la consapevolezza della ciclicità e delle stagioni e il conseguente cambiamento delle abitudini alimentari.
18,30 Interventi dei docenti conclusioni
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