di Andrea Braconi
Non si aspettavano di passare direttamente dall’inferno al paradiso, bypassando i 3 anni prospettati dalla Pilotti ed evitando persino il purgatorio. La crisi c’è, morde, ma gli imprenditori del Distretto Fermano-Maceratese da tempo rimangono con i piedi ben piantati a terra. E le prime 48 ore di Micam hanno mostrato qualche segnale positivo che ha ridato loro un po’ di vigore.
“Ieri abbiamo avuto molte visite, diversi contatti – afferma Luca Iachini dell’omonima azienda – e rispetto alle passate edizioni sembra muoversi qualcosa di diverso. Sono soddisfatto, ci sono più russi, i giapponesi sono una conferma, mentre rimangono pochi gli italiani”.
“Finora c’è stata una buona affluenza – rimarca Loredana della Lorena Paggi – oggi è stata una giornata più tranquilla. Noi lavoriamo soprattutto con i rappresentanti e siamo qui prevalentemente per prendere contatti, non per fare grandi numeri con gli ordini. Stiamo cercando di ampliare la nostra rete vendita, al momento lavoriamo con Giappone e Italia e cerchiamo qualcuno per l’Europa”.
“Siamo abbastanza contenti perché – dice Michela della Lella Baldi – sembra che si sia un po’ più di movimento del solito. Anche la nuova piazza con i grandi marchi sembra essere molto attrattiva, con ricadute positive per tutti. Riguardo ai mercati, da noi si sono visti soprattutto asiatici”.
“Siamo soddisfatti – aggiunge Fabio della Viola Fonti – anche perché considerati gli anni passati siamo andati bene. Quando agli acquirenti, non vedo grosse new entry, soprattutto ci sono i vecchi, molto soddisfatti del rapporto che si è instaurato”:
“Quella di domenica è stata una giornata prolifica, oggi c’è stata più calma che direi fisiologica, con la gente che si è spostata anche negli altri padiglioni – sottolinea Gianluca della Gianros -. I buyers ci sono, c’è voglia di comprare con tantissima attenzione al prezzo e tanta richiesta di pronto moda. Non sarà più la fiera di una volta con la quale puoi programmare la stagione, ma se riesce a dare un po’ di dinamicità al settore…”.
“Qui dove siamo noi non ho visto un grande movimento, nonostante la piazza sia vicina – conclude Danilo Di Rea – ma si sono visti più russi e qualche americano. Voglio però essere fiducioso per il prosieguo della fiera”.
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