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Dal Festival di Cannes al Super8,
un giovedì con “E’ solo la fine del mondo”

 

È solo la fine del mondo. Giovedì 16 febbraio al Super8 di Fermo. Il film del 2016, diretto da Xavier Dolan, presentato al Festival di Cannes 2016, si rifà all’omonimo testo teatrale di Jean-Luc Lagarce.
Cos’è la famiglia oggi? Basta solo dire famiglia per averla vicina, sentirla vicina? Basta solo il comune sangue per definirsi di famiglia e superare ostacoli, incomprensioni e anche drammi?
Domande profonde, specie oggi che la famiglia sembra in liquidazione coatta. Ma a questo nucleo essenziale della società ci si riferisce nei momenti di dramma, come quello che sta vivendo Louis, noto drammaturgo, fuggito proprio dalla famiglia tanti anni prima e che cerca e torna in famiglia perché sta morendo.
Da una parte c’è il ritorno alle radici, alla propria casa: un po’ Anabasi, un po’ Odissea; dall’altro, ci sono sentimenti, emozioni, vissuti particolari, gelosie da parte dei parenti.
Dolan scandaglia, va a fondo, porta in superficie le decine di contraddizioni. A volte scherza a volte dipinge un mondo interiore fatto più di ombre che di luci, più di non detto che di detto.
Dov’è l’amore, dov’è il vincolo, che cosa garantisce l’uno e l’altro? E poi: ce n’è ancora bisogno?
È solo la fine del mondo «conferma l’equilibrio (sbilanciato) del cinema di Dolan tra intensità e irrisione, esuberanza e disperazione ma ripensa la sua ‘musica’, ‘suonando’ evidentemente la fine di una stagione artistica», è stato scritto recentemente. Sugli attori che sono tutti francesi (Gaspard Ulliel, Nathalie Baye, Léa Seydoux, Marion Cotillard e Vincent Cassel) spicca in modo particolare Cassel nei panni del fratello maggiore di Louis, un fratello molto collerico perché molto frustrato.

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