Sisma Marche, finisce
l’attività di emergenza
della Regione Emilia Romagna

A sei mesi dal terremoto che ha colpito il centro Italia, la Regione conclude il lavoro sul campo. Serviti 43 mila pasti, fatte 2.936 verifiche di agibilità

I volontari di Cingoli al lavoro ad Arquata del Tronto

La Regione Emilia Romagna passa le consegne alle Marche nella gestione della prima fase di emergenza post sisma. A sei mesi dal terremoto che ha colpito il centro Italia, l’Emilia-Romagna conclude il lavoro sul campo. Ha servito 43 mila pasti e fatto 2.936 verifiche di agibilità di edifici eseguite, attraverso l’impegno di 1.706 volontari. Le amministrazioni municipali, infatti, potranno ora usufruire delle assunzioni straordinarie di personale previste per i territori colpiti dal sisma. Restano comunque nelle zone colpite le squadre di tecnici regionali e degli enti locali per le verifiche di stabilità degli edifici. Importante anche la solidarietà dimostrata fin da subito dagli emiliani sul conto corrente unico istituito dalla Regione a fine agosto le donazioni a favore dei territori e delle popolazioni colpite hanno toccato quota 655mila euro. Sono stati organizzati tre momenti pubblici di passaggio delle consegne a Montegallo (Ascoli Piceno), San Severino e Caldarola (leggi l’articolo).


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