Torrione di via Bellesi, davanti bienno ITIS
di Paolo Bartolomei
Il recente crollo di una parte delle mura castellane di Amandola fa andare il pensiero a quelle di Fermo le quali, sebbene abbiano in alcuni tratti subito lavori di ristrutturazione e restauro definitivi, in altri tratti sono in attesa da decenni di simili interventi e il loro stato, a vista d’occhio, è molto preoccupante, anche alla luce degli eventi sismici.
Due dei punti in pessime condizioni sono ben visibili dalla strada di transito: uno è il torrione lungo la vecchia circonvallazione nord, di fronte al biennio ITIS Montani (dove i mattoni sono addirittura in bilico e sporgenti sulla strada, e che è stato recentemente transennato dopo il sisma) e un altro davanti alla rotonda di San Giuliano (presenta una grossa spaccatura).
Il terzo è ancora più trascurato perchè non visibile dalla strada in quanto si affaccia all’interno della proprietà di un condominio di Viale Ciccolungo; è il tratto di muraglione, con ben tre torrioni, che costeggia la via delle Mura di San Luigetto (parallela a viale XX settembre, nota come “Strada nuova inferiore”). Qui la situazione è drammatica, con mattoni già caduti all’interno del giardino, la maggior parte dei quali per fortuna si è fermata alla base del muraglione, mentre pochi sono rotolati fino alla casa. In ogni caso il muraglione presenta molti altri laterizi in bilico e profonde spaccature. Un ingegnere che ha effettuato un sopralluogo post sisma nel condominio, ha sollevato verbalmente perplessità sullo stato di quelle mura. Numerose le segnalazioni al Comune negli anni passati da parte dei residenti, ma sono sempre state inutili per trovare una soluzione definitiva.
Le immagini parlano da sole e fanno capire quanto sia urgente e non più rinviabile la messa in sicurezza, e poi magari un bel restauro a regola d’arte.
La cinta muraria visibile oggi fu eretta dal Cardinale Egidio Albornoz nel XIV secolo, fu ristrutturata e modificata diverse volte, l’intervento più pesante avvenne a metà Ottocento ad opera dell’architetto Giambattista Carducci che ne demolì diversi punti per la realizzazione della cosiddetta “Strada nuova” e di due nuovi ingressi alla città: Porta Romana, oggi chiamata di S. Francesco, e Porta Santa Lucia. Quasi settecento anni di vita e in alcuni punti li dimostrano tutti.
Torrione su via Bellesi
Torrione di via Bellesi
San Giuliano
In basso: le Mura di San Luigetto viste da Viale Ciccolungo
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