Le Marche e i travel bloggers,
figure chiave anche per
il turismo post sisma

di Andrea Braconi

L’Associazione Italiana Travel Blogger ha compiuto ieri due anni. Una realtà nazionale in continua crescita, che vede al suo interno anche diversi marchigiani. In entrata anche una fermana, Vissia Lucarelli, che dal gennaio 2014 il suo viaggiare nelle Marche e non solo ha iniziato a raccontarlo partendo dagli occhi della sua prima figlia.

Una figura, quella del travel blogger, sempre più richiesta da strutture ricettive, associazioni di categoria ed istituzioni pubbliche per promuovere il turismo nei vari territori, e che nel dibattito regionale sul post terremoto continua a riecheggiare e ad essere indicata come un cardine imprescindibile, soprattutto per garantire nuova visibilità alle aree maggiormente colpite dal sisma.

Cronachefermane.it ha voluto approfondire il tema, ascoltando “i nostri” ma partendo da una delle fondatrici di AITB, la presidente Monica Nardella.

MONICA NARDELLA (turistadimestiere.com)

“C’è una frase di Nietzsche che amo follemente: ‘Quelli che ballavano erano visti come pazzi da quelli che non sentivano la musica’. Quando abbiamo fondato AITB abbiamo immaginato che qualcuno ci avrebbe preso per pazzi, ma noi la musica la sentivamo già da un pezzo e sapevamo che fosse arrivato il momento di fare rete seriamente e non lasciare che restasse una frase fatta. Quando la meta è la stessa, anche se le vie per raggiungerla sono differenti, perché non si può condividere un pezzo di cammino? E quando accade, perché non ci si può dare il cambio in testa, distribuendo lo sforzo o rallentare, per compattare il gruppo? In un mondo in cui prevale l’individualismo, un’associazione che si prefigga generosamente lo scopo di tutelare gli associati, garantendo il riconoscimento della loro professionalità e la corresponsione di equo compenso per le loro attività, ha un che di folle. Ma noi ci abbiamo creduto: a due anni di distanza, i folli sono 54 e un’altra ventina sgomitano per ballare con noi. I travel blogger, viaggiatori appassionati e curiosi prima di ogni altra cosa, oggi sono più consapevoli del ruolo chiave assunto nella comunicazione tra offerta turistica e potenziali clienti e vogliono ribadire la professionalità con cui svolgono la propria attività. Sentirsi parte di un gruppo che lavora sotto l’egida di un codice etico (novità assoluta nel panorama del blogging italiano) significa poi prendere una posizione inequivocabile contro dinamiche aberranti di pochi che vorrebbero inficiare il lavoro serio e onesto di molti. La strada da percorrere è ancora lunga, gli ostacoli da superare molti ma “se si sogna da soli è solo un sogno, se si sogna insieme, è la realtà che comincia”.

NADIA STACCHIOTTI (raccontidimarche.it)

“AITB nasce con l’obiettivo di professionalizzare la figura del travel blogger e di elevare il livello qualitativo della sua attività. Aprire un blog oggi è facilissimo: gestirlo un maniera professionale è tutto un altro discorso. I travel blogger sono figure sempre più rilevante nella valorizzazione di un territorio per questo gli enti e le aziende che decidono di collaborare con i blogger hanno bisogno di avere dei referenti professionisti e non improvvisati. Racconti di Marche è on line dal 2008 ed è stato uno dei primi blog a raccontare il nostro territorio. Per questo, dato anche il numero crescente di lettori, ho ritenuto necessario aderire ad una associazione che facesse dell’etica e della qualità dei suoi associati uno dei suoi cardini principali.”

MARIA LUISA RONCAROLO (italiaconibimbi.it)

“Sono entrata a far parte di AITB l’anno scorso perché credo che nel mondo del blogging la parola chiave sia collaborazione. E’ necessario fare squadra con gli altri e confrontarsi sulle piccole e grandi problematiche che ogni giorno ti trovi a fronteggiare. Non si tratta solo di difficoltà tecniche, ma anche di scoprire insieme quali forme di collaborazione possano nascere con gli enti turistici e le aziende che si affacciano con interesse a questo tipo di comunicazione. Purtroppo, la situazione è abbastanza complicata, i blogger sono tantissimi oramai in tutti i campi e la maggior parte autodidatti, come me. Si rischia spesso di ‘sbagliare’ e di fare cose che non sono corrette da un punto vista professionale, come comprare follower o presentare dati non veritieri. L’sssociazione nasce anche dalla necessità di darsi delle regole certe e uguali per tutti, fare formazione e fornire agli operatori turistici la possibilità di scegliere di volta in volta il tipo di pubblico che si vuole raggiungere. Ognuno di noi ha il suoi lettori affezionati con caratteristiche diverse e ben definite, perché è giusto promuovere un territorio valorizzando le possibilità che offre ma rivolgendosi alle persone interessate a quel tipo di opportunità.

Senza dimenticare che in AITB, come in tutte le associazioni, nascono anche belle amicizie e si ha modo di confrontarsi con persone molto diverse da noi che sono di grande stimolo e arricchimento personale.”

MARTA MANCINI (viaggiesorrisi.com)

“Il travel blogger nel mondo attuale, dove la comunicazione digitale è fondamentale, assume un ruolo strategico. Naturalmente la sua voce deve essere autorevole, godere di credibilità e fiducia degli lettori e avere una visibilità importante, misurata dal numero delle visite, quello dei follower nei vari social network e da un buon posizionamento sui motori di ricerca.

Nel turismo il valore di un blogger che ha tutte le caratteristiche sopra elencate è senza dubbio importante e tale da influenzare le scelte di turisti e viaggiatori. Ma credo che il vero valore aggiunto dei travel blogger sia da ricercare nella genuinità dei contenuti, nella capacità di raccontare storie e di trasmettere emozioni ai lettori.

Il turista è alla ricerca di emozioni vere che orientino il proprio viaggio e il travel blogger, attraverso le sue esperienze autentiche vissute in prima persona, riesce spesso ad ispirare la vacanza dei suoi lettori.

Avere un blog e parlare dei propri viaggi non significa essere un blogger e tanto meno essere un influencer. Come in ogni campo oltre alla passione è importante impegno, lavoro, formazione e specializzazione. L’AITB nasce proprio con l’obiettivo di valorizzare e rendere ancora più professionale ed esperta la figura del blogger ed eliminare o comunque emarginare chi si improvvisa nel ruolo. I veri blogger possono, anzi devono essere degli alleati di hotel, destinazioni e imprese del turismo e non devono essere visti come nemici ma preziosi alleati.”

LUCA TOMBESI (raccontidellostomaco.it)

“Sono entrato da poco nell’associazione, ma ho avuto modo di osservare il loro lavoro nel corso di questi due anni e ho apprezzato la loro professionalità e il loro impegno, in particolare nella ricerca di qualità e non solo dei numeri. Particolarmente importante è stata l’esperienza con #ripartidasibillini, nella quale gli associati hanno mostrato subito interesse e sensibilità. I travel blogger oggi possono essere un’ importante risorsa per i territori, dato che offrono un servizio che la normale comunicazione non può dare: l’esperienza di un territorio visto e raccontato con gli stessi occhi del turista, in modo critico ed emozionale. L’esperienza diretta, è a mio parere, la promozione più efficace per una destinazione turistica.

Nel mio caso specifico, raccontare le eccellenze enogastronomiche permette di amplificare questo tratto emozionale della vacanza. Il cibo, da sempre, è narrazione della cultura di una comunità, delle sue tradizione ma anche del suo sguardo verso il futuro. A me piace farlo non solo visitando ristoranti e locande, ma anche incontrando cuochi e produttori andando direttamente nei loro luoghi di lavoro, che spesso sono realtà di una bellezza disarmante”.

VISSIA LUCARELLI (marcheforkids.com)

“Far parte di un’associazione come questa è un po’ sentirsi al sicuro, perché si è certi che le persone al suo interno condividono i tuoi stessi principi di onestà e trasparenza, persone che amano raccontare e soprattutto condividere esperienza come si fa con un amico – conclude la Lucarelli, prossima all’ingresso formale in AITB -. Amo raccontare la mia regione che sembra non esaurire mai le sue possibilità, ma viaggio da quando ero piccolissima e questo ti rimane nel sangue. Quando posso e non vedo l’ora di raccontare un pezzetto di mondo, chiedo ‘ospitalità’ nei blog dei miei amici e così posso continuare a viaggiare seduta alla mia scrivania.

Marcheforkids ha un’ambizione: aiutare nella scoperta della regione Marche, che ha un forte potenziale per il viaggio con i bambini, tutti i turisti italiani o europei e, perché no, internazionali. Non vuole essere un’agenzia turistica o un sito professionale, ma una mano che accompagna nella visita, suggerendo i migliori luoghi adatti ai bambini e magari aiutare quelli che ancora non lo sono a diventarlo, suggerendo migliorie e adeguamenti per le famiglie che viaggiano.”


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