Filippo Forò, centrocampista di 29 anni
FERMO – Le giovanili gialloblù, la prima squadra in serie C1 nel 2005/06. Dopo la Serie B col Vicenza e la serie C1 con Perugia e Triestina, il primo ritorno nella stagione 2013/14 e il secondo dal dicembre 2015, per un totale di 45 presenze tra Serie C e D con la divisa canarina, compreso il playoff a Fano.
Per Filippo Forò, fermano doc di Monte Giberto, l’attaccamento alla maglia, il sacrificio e l’impegno sono culminati quest’anno con il suo primo gol in gialloblù (a Cremona in Coppa) e l’onore di indossare la fascia di capitano domenica scorsa in una delle più belle partite da quando milita con la maglia della Fermana.
“Mi ha fatto molto piacere ricevere la fiducia del mister. La fascia è sempre un grande onore e una bella responsabilità, che riempie di orgoglio – ha esordito il centrocampista – anche se, come ho detto ai ragazzi, con il Monticelli era un appuntamento troppo importante in cui non c’era bisogno solo di uno, ma di undici capitani”.
Uomo ovunque, domenica ha lottato, difeso, aggredito, impostato: “E’ stata una battaglia, ma abbiamo conquistato tre punti meritati. E’ stata la vittoria della volontà: desideravamo talmente tanto questa vittoria per noi e per il nostro fantastico pubblico, che con le unghie e con i denti, gettando davvero il cuore oltre l’ostacolo, siamo riusciti a portare a casa la posta piena”.
Certi risultati non sono casuali: ”Abbiamo dimostrato per l’ennesima volte che siamo un gran gruppo, un fattore che in queste categorie ritengo fondamentale – ha proseguito Forò – la società ha riconfermato gran parte dei ragazzi dell’anno scorso e su una base così solida ha aggiunto altri elementi che si sono subito integrati alla perfezione, sposando la nostra mentalità. Dopo Fano, e la promozione sfiorata al termine della scorsa stagione, lo zoccolo duro dello spogliatoio insieme al mister riconfermato e alla cultura del lavoro che ha portato hanno fatto in positivo la differenza”.
Il premio è stata la vetta, raggiunta al termine del girone di andata: “Nessuno di noi se lo aspettava, probabilmente, ma quando si opera bene poi i frutti arrivano. Certo, la speranza di ognuno di noi era arrivare più in alto possibile e togliersi delle soddisfazioni con questa maglia – l’analisi del mediano – ma la cosa più bella è che pur avendo ottime qualità individuali, i nostri giocatori si sanno sacrificare per la squadra e che chi entra, anche se non gioca sempre, si fa trovare pronto e nel momento del bisogno risponde sempre presente”.
D’obbligo, per chiudere, un occhio al futuro prossimo, e dunque alla sfida di domenica, ma anche uno alle inseguitrici Vis Pesaro e Matelica: ”L’’Agnonese è squadra simile al Monticelli, ovvero una compagine ostica, che corre per novanta minuti e che all’andata ci piegò. Ora si è anche rafforzata, con un giocatore di qualità come Margarita che nell’ultimo turno ha fatto tripletta. I granata sono in salute, esprimono un bel calcio e hanno una mentalità e un Mister combattivi. Il nostro segreto – ha concluso Forò – è ragionare sempre giornata dopo giornata, senza pensare alla classifica e agli altri. Sappiamo bene che Vis Pesaro e Matelica sono due squadre fortissime, con la seconda sulla carta costruita sin dall’inizio per fare il salto di categoria grazie anche a delle individualità notevoli, mentre la Vis ha trovato quest’anno un bel gruppo, un mister e soprattutto un gioco in grado di mettere in difficoltà qualsiasi avversario. In maniera diversa proveranno fino al termine a dare del filo da torcere non solo a noi ma a tutte le avversarie. Staremo a vedere quello che succederà di qui a maggio, la strada è ancora lunga”.
LA FERMANA SCENDE IN CAMPO A FIANCO DELL’AVIS
La Fermana F. C. comunica che, in occasione della gara in programma domenica prossima contro l’Olympia Agnonese, le squadre entreranno in campo sostenendo uno striscione dell’AVIS Comunale di Fermo per sensibilizzare il pubblico presente al “Bruno Recchioni”. Tale iniziativa ha lo scopo di promuovere la donazione di sangue come gesto di solidarietà e di attenzione per il sociale, favorendo una sempre più ampia cultura del dono e della responsabilità di ognuno.
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