«Non riusciamo ad andare avanti su alcune cose, macerie, stalle, casette, questa non è ricostruzione. Questa è gestione dell’emergenza. Bisogna cambiare. Cam-bia-re. E bisogna fare un’altra governance. Sennò non ce la faremo». Parole di Vasco Errani, riportate dalla rivista Panorama in possesso di una registrazione in cui il commissario alla ricostruzione parla ai sindaci nel corso di una riunione che si era svolta ad Ancona nei giorni scorsi. Parole che hanno destato reazioni. A cominciare da Patrizia Terzoni, onorevole del Movimento 5 stelle: «Lo sfogo di Errani di oltrepassa ogni frontiera del ridicolo – attacca la parlamentare –. Il commissario straordinario ora si batte i pugni sul petto e dice che non si sta procedendo con le casette perché ancora non si sa quante ne servono, che la faccenda delle soluzioni abitative d’emergenza non riguarda lui che è a capo della struttura per la ricostruzione, la quale però è completamente ferma.
Tutte cose che già sappiamo, che su Cronache Maceratesi denunciamo da mesi». Casette che dovevano arrivare in primavera, e forse in qualche comune accadrà, ma è più probabile – e lo aveva detto Cesare Spuri –, che arriveranno a settembre o ottobre con la speranza che non finiscano al 2018. Il problema nasce dalle schede Fast e Aedes. Perché solo con quelle i Comuni possono sapere quante casette servono e comunicarlo alla protezione civile che può poi fare gli ordini. Ad allungare i tempi ci sono anche le opere di urbanizzazione delle aree dove dovranno essere sistemate le casette, che richiedono circa un mese. Cose dette e ridette, anche attraverso le domande rivolte ai diretti interessati da Carlo Cambi che attendono risposte.
Errani e Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile, in un montaggio realizzato da Cronache Maceratesi per fotografare l’emergenza degli animali senza stalle
Errani, nelle esternazioni fatte durante l’incontro e riportate da Panorama, dice che «non esiste il fatto che per cominciare a fare le casette, che non è ciò che devo fare io, si attenda di avere il fabbisogno definitivo di tutte le casette. Non esiste che per fare le stalle debba volerci tutto questo tempo. Nel decreto ci sono alcune cose che rispondono a questo problema, anche i sindaci possono diventare soggetto appaltate per il provvisorio, le cassette, il commercio ma bisogna darsi una organizzazione. Decidetelo (dice rivolto ai sindaci, ndr). A me va bene, l’importante è che sia efficace ed efficiente». «È alquanto sinistro questo sfogo nella settimana in cui tutti i giornali scrivono che l’ex governatore dell’Emilia Romagna si appresta a mollare il Pd – dice Terzoni –, proprio quel partito che gli ha appioppato la patata bollente del post-sisma. Sia chiaro: i suoi problemi con il Pd non si devono ripercuotere sui terremotati ed è indispensabile un chiarimento con il presidente del consiglio Gentiloni”.
La portavoce alla Camera del Movimento 5 Stelle, aggiunge: «Questa dichiarazione porta però finalmente alla luce che questa fase emergenziale è gestita dalla Protezione civile in tutta la sua scala gerarchica, nazionale regionale e comunale. Curcio perché non risponde? Perché regioni e comuni sono in fortissimo ritardo sull’individuazione dei terreni per la costruzione delle Sae (le casette, ndr) ed il numero dei moduli da istallare? Sono tutte domande che abbiamo posto in una interrogazione depositata un mese fa. Capiamo la difficoltà di molti piccoli centri, ma un po’ meno le giunte regionali, lentissime nel far seguito a tutti questi adempimenti». Terzoni spiega che con il terzo decreto sul sisma da approvare possono essere introdotte modifiche per aiutare a velocizzare la situazione. E conclude con la speranza che «scaramucce correntizie di partito non abbiano la priorità sulla vita di chi ha perso la casa».
(redazione Cm)
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