Ceriscioli a Comunanza: “Condividere progetti per vincere la sfida post-sisma”
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di Nunzia Eleuteri
Un convegno e un incontro quello organizzato a Comunanza oggi pomeriggio dal titolo “Una nuova strada per ricostruire, innovare e vivere il nostro territorio” che ha visto la presenza del governatore delle Marche, Luca Cerescioli e la vice presidente della Regione, Anna Casini. Un incontro che prevedeva anche l’intervento di Vasco Errani invece assente.
Oltre ad un’analisi del territorio colpito dal sisma (19 comuni ascolani e 8 fermani, comuni confinanti e con diversi elementi in comune compresa la valle dell’Aso), il convegno ha mostrato un volto propositivo e addirittura un appello ai rappresentanti della Regione.

Il sindaco di Comunanza, Alvaro Cesaroni, ha le idee molto chiare su come procedere e non ha esitato a mettere in risalto difficoltà e opportunità:”Per difendere un territorio bisogna partire da pochi ma necessari interventi. La priorità è sicuramente il miglioramento della viabilità. La Val d’Aso deve essere un comodo collegamento alle principali reti viarie perché solo così il tessuto industriale, il mondo del lavoro e lo sviluppo turistico potranno avere un beneficio. Da qui il punto di partenza per evitare lo spopolamento. Questo è quindi il primo punto che vogliamo sottoporre all’attenzione del presidente Ceriscioli e della vice presidente Casini”.

Oltre alle infrastrutture, Cesaroni ha sottolineato come sia altrettanto prioritaria una migliore organizzazione del territorio stesso a partire dalla concentrazione di servizi per evitare dispersioni di risorse.
Cesaroni parte da una proposta di accorpamento delle scuole per poi abbracciare il tema sanità
concependo l’ospedale di Amandola come elemento di fondamentale importanza per un territorio interprovinciale.
All’auditorium Luzi, un applauso sentito e spontaneo ha suggellato l’intervento del sindaco quando ha dichiarato:”Questi paesi non hanno alternative: o marciano insieme o muoiono! La politica dia un contributo notevole e dia indicazioni e direttive in merito”.

Forse un vero e proprio appello al presidente Ceriscioli di prendere una posizione in merito alla ipotesi della “Città dei Sibillini”, come fusione di alcuni comuni, di cui spesso abbiamo sentito parlare negli ultimi tempi e che provoca qualche mal di pancia ad altri amministratori della zona.

Il presidente Ceriscioli non ha esitato a rispondere:”I sindaci dovrebbero mettersi d’accordo e lavorare insieme per poter attingere a finanziamenti e poter ottimizzare progetti e risorse. La Regione condivide queste scelte ma le fusioni dei comuni debbono partire dalla volontà degli abitanti, superando il campanilismo. Non vanno confusi gli strumenti con gli obiettivi”.

Per la strategia delle aree interne, il presidente ha dichiarato che la Regione sta ponendo una grande attenzione all’aspetto dei servizi sanitari: “Stiamo lavorando per l’elisoccorso h24 e per l’obiettivo di realizzare una nuova struttura antisismica per l’ospedale di Amandola. Tra qualche giorno speriamo di poter dare una bella notizia. Per evitare uno spopolamento – ha continuato Luca Ceriscioli – dobbiamo assolutamente garantire i servizi primari. Oltre alla sanità, la Regione, sta lavorando sulle scuole offrendo una piattaforma di confronto e programmazione ai comuni. Sono però i comuni stessi che dovranno accordarsi su questi aspetti.  Attirare le imprese nelle aree colpite dal terremoto è un altro importante obiettivo che stiamo perseguendo. Se riusciamo a condividere progetti e impegno – ha concluso il presidente – non posso che pensare alle opportunità che abbiamo e alla possibilità di vincere questa grande sfida”.

Diversi gli interventi dei Sindaci presenti che hanno posto domande e chiesto risposte concrete alla politica e all’ente Regione Marche.  Tra questi anche il vice sindaco di Comunanza, Domenico Sacconi, che ha messo in risalto ritardi ed inefficienze di questi ultimi 6 mesi: “Chiediamo che i discorsi si trasformino in concretezza, i numeri in fatti. Questo territorio non può più attendere”.

Amandola ha poco più di 3.600 abitanti, Comunanza circa 3.100, seguono altri 4 comuni con oltre 2.000 abitanti e poi comuni minori per un totale di circa 25.000 abitanti. Una realtà importante e che sicuramente ha diritto di esistere. Non solo di resistere.


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