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Da avverbio a percorso condiviso:
grazie alle bollicine Marchigianamente
brinda al futuro della regione

TIPICITÀ – L'associazione culturale presieduta da Dunia Romoli vede anche la presenza della fermana Cristina Traini. Successo per l'iniziativa dedicata alle bollicine

di Andrea Braconi

“Noi abbiamo una magnitudo ancora più potente di quella della scossa del 30 ottobre, abbiamo voglia di far capire che le Marche non devono essere abbandonate e che le persone non devono essere spaventate nel venire qui”. È piuttosto diretta Dunia Romoli, funambolica presidente di Marchigianamente, nello spiegarci insieme alla sua vice Cristina Traini i progetti in cantiere della sua associazione culturale. Un racconto con il quale chiudiamo la nostra esperienza dentro la 25a edizione di Tipicità, che ci ha visto sempre alla ricerca di piccole e grandi storie.

Associazione Marchigianamente che nasce nel giugno 2016 (quindi prima del terremoto) con l’obiettivo di promuovere le eccellenze del territorio marchigiano. “Siamo 12 associati, persone che lavorano in altri ambiti come medici, avvocati, direttori di azienda ed impiegati – ci spiega Traini, residente a Fermo – ma abbiamo questa passione comune per l’enogastronomia. Compagni di tavolate, insomma, amanti del buon cibo e del buon vino, che si spostano molto sia in Italia che all’estero”.

Ed è in quel continuo viaggiare che percepisco una scarsa visibilità delle Marche fuori dai propri confini, specie per la sua pur significativa carta dei vini. “Dopo la nascita dell’associazione – prosegue – la prima idea è stata quella di promuovere il vino marchigiano, un po’ perché faceva parte del nostro filone esperienziale. A Tipicità siamo partiti dalle bollicine, ma siamo intenzionati a spaziare a 360 gradi su tutto ciò che è Marche e tutto ciò che si può promuovere”.

Benforte, Capinera, Vallerosa Bonci, Umani Ronchi, Fontezoppa, Il Conte Villa Prandone, Cantine di Castignano, Mancini, Moroder, Alberto Quacquarini, Casale Vitali (con sede a Montelparo), Muròla, Finocchi e Collevite: queste le 14 aziende che, da nord a sud della regione, hanno rappresentato il variegato mondo delle bollicine con prodotti di assoluta qualità.

“Ci hanno anche contattato da Veneto, Emilia Romagna e Puglia, addirittura potrebbe esserci un interesse dagli Stati Uniti: e questo in soli due mesi. Faremo anche altre iniziative, magari sulla ricerca dei piatti di una volta con altre associazioni che si occupano di questo filone. Crediamo cruciale, infatti, il fare rete per promuovere al meglio questo territorio, soprattutto in questa fase”.

“La scelta della bollicine è un brindisi – conclude la presidente Romoli -, l’augurio per l’inizio di un lungo percorso che non facciamo solo a noi ma a tutta la regione. Abbiamo in mente di fare un altro evento entro la fine dell’anno, probabilmente incentrato sulla donna e che toccherà tutte le tipologie di donne marchigiane, dalla moda al cibo, dalla cultura alla fotografia. Perché Marchigianamente è sì un avverbio, ma rappresenta soprattutto le menti marchigiane con le quali camminare insieme. Tipicità ci ha offerto questa grande opportunità e li voglio ringraziare, anche per l’accoglienza speciale. Da qui partiamo, dove arriveremo lo capiremo meglio nei prossimi mesi”.


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