Rene, la Nefrologia e la Dialisi dell’Av4
tra la gente per prevenire e informare

FERMO/AMANDOLA - Giovedì, in occasione della Giornata mondiale del Rene, verrà allestita una postazione vicino la portineria dell'ospedale di Fermo dalle 8,30 alle 12,30, dove un medico e un infermiere saranno a disposizione per dare informazioni sui temi di prevenzione delle malattie renali, mentre ad Amandola ci saranno gli infermieri per chiarimenti e prenotazioni. Nell'Av4 i nefropatici in costante aumento

L’ospedale di Fermo

Giovedì prossimo, in occasione della Giornata Mondiale del Rene, la Nefrologia e Dialisi di Fermo e Amandola aderiranno, grazie all’opera volontaria dei propri medici e infermieri, alla campagna di prevenzione promossa dalla Società Italiana di Nefrologia e dalla Fondazione Italiana del Rene: contribuirà alla campagna allestendo una postazione vicino la portineria dell’Ospedale di Fermo dalle 8,30 alle 12,30, dove un medico e un infermiere saranno a disposizione per dare informazioni sui temi di prevenzione delle malattie renali, mentre ad Amandola ci saranno gli infermieri che daranno chiarimenti e prenoteranno (se si necessitano) controlli gratuiti con il nefrologo. “I reni – fanno sapere dall’Area vasta 4 – svolgono un lavoro silenzioso ma importante. Purtroppo quando si ammalano non è facile accorgersene. Le cause più comuni che portano all’insufficienza renale sono il diabete e l’ipertensione arteriosa: il 72% dei dializzati nel mondo sono infatti pazienti diabetici e/o ipertesi. Il diabete si complica con il danno renale nel 40% dei casi. Ma prevenire è possibile: controllare bene il diabete e la pressione arteriosa può significare bloccare l’evoluzione del danno renale verso la dialisi, migliorando la prognosi cardiovascolare (chi soffre di reni spesso soffre di malattie cardiache). Entro la fine di quest’anno saranno 2 milioni e mezzo i pazienti in dialisi cronica nel mondo, tra cui più 50 mila in Italia. Nell’Area Vasta 4, come in Italia i nefropatici sono in costante aumento (prolungamento vita media e comorbidità) a fine 2016 avevamo 118 pazienti in trattamento dialitico extracorporeo,  22 in trattamento domiciliare peritoneale, 55 trapiantati renali e 25 seguiti presso l’ambulatorio MaReA (malattia renale avanzata) prossimi al trattamento dialitico”.


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