“Qualora le parti ne facciano esplicita richiesta, il Ministero dello Sviluppo economico è disponibile ad attivare un tavolo di confronto per esaminare le problematiche sollevate e procedere alla individuazione degli strumenti più idonei alla salvaguardia dei livelli occupazionali della società Zeis Excelsa”.
È quanto emerge dal question time in Commissione attività produttive della Camera, tenutosi questa mattina, proposto dalla deputata Lara Ricciatti (Movimento Democratico e Progressista).
Ricciatti, a seguito dell’incontro tenutosi lo scorso sabato 4 marzo a Montegranaro, dove si è tenuto un Consiglio comunale aperto per affrontare le problematiche del settore manifatturiero, ha raccolto le preoccupazioni dei lavoratori della Zeis Excelsa portando il caso in parlamento e chiedendo un intervento diretto al ministero dello Sviluppo economico.
La società calzaturiera di Montegranaro, proprietaria di marchi prestigiosi quali Dirk Bikkembergs, Cult, Docksteps, Virtus, Sonora, Kids, ha deciso di rivedere il ruolo produttivo dello stabilimento di Montegranaro, siglando lo scorso aprile un accordo con le organizzazioni sindacali per contratti di solidarietà, attivi sino al 31 marzo 2018.
“I lavoratori e le organizzazioni sindacali – spiega la Ricciatti – sono fortemente preoccupati per la situazione di incertezza che grava sul futuro dell’attività produttive nello stabilimento marchigiano, date le intenzioni più volte espresse dalla proprietà di cambiare modello di business e delocalizzare le attività produttive in Marocco, Albania e Cina”.
Il Mise (Ministero dello Sviluppo Economico) ha chiarito che la vicenda risulta attualmente affrontata a livello esclusivamente locale e che ad oggi non sono pervenute richieste formali al Ministero, né dalle organizzazioni sindacali né dalle istituzioni locali.
“Mi auguro che gli attori di questa vicenda vogliano cogliere questa opportunità di confronto offerta dal Mise – ha commentato Ricciatti – per affrontare per tempo la situazione e per avere maggiori margini nell’individuazione di soluzioni in grado non solo di salvaguardare i livelli occupazionali, ma di ripensare strategie produttive che coinvolgano in pieno il distretto fermano”.
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