di Paolo Paoletti
Sono arrivati da tutta Italia: Milano, Bergamo, Perugia, Veneto, Piemonte e chi più ne ha più ne metta. C’è il comitato campeggiatori del Verde Mare, insieme a loro i lavoratori, l’associazione commercianti e imprenditori di Marina Palmense, rappresentanti delle associazioni di categoria e semplici cittadini. Tutti accomunati da un unico messaggio: ridateci il Verde Mare. Come da programma si è svolta questa mattina in piazza del Popolo a Fermo la manifestazione di protesta per chiedere che la magistratura, in accoglimento dell’istanza presentata in questi giorni dalla difesa del campeggio, consenta la riapertura del villaggio turistico almeno per l’imminente stagione estiva, consentendo così la salvaguardia di posti di lavoro e del commercio e per garantire al territorio marchigiano, già fortemente danneggiato dal sisma , di poter almeno fare affidamento sul turismo balneare per l’imminente stagione 2017
Tanti gli striscioni ed i cartelli esposti: ‘I nostri figli e nipoti vogliono giocare al Verde Mare, perchè questa cattiveria’, ‘ Chi ama il mare ama il Verde Mare e la Riviera Palmense’, ‘I campeggiatori del Verde mare vogliono entrare’ e tanto altro ancora.
Felice Chiesa, titolare del campeggio, è posizionato in disparte, sotto le logge, dietro il palchetto allestito per gli interventi. Per lui, quello di oggi, è un momento molto importante ma anche una grande testimonianza di affetto da parte dei suoi clienti. “Siamo in piazza per far capire quella che è l’affezione verso il Verde Mare – spiega Chiesa – ma soprattutto per far comprendere il danno economico per la chiusura di questa struttura che preoccupa tutto il territorio. Abbiamo presentato la domanda del riesame, speriamo. Al momento è tutto bloccato. Non solo preparativi all’interno della struttura ma anche le prenotazioni. Abbiamo tutti i clienti in stand-by. Quattrocento famiglie che hanno le loro roulotte nel campeggio sequestrato e che se non si sblocca la situazione non faranno vacanze”
A guidare il comitato dei campeggiatori è Fulvio Riccio:”Siamo venuti in piazza per due motivi. Il primo per far capire quanto sia sentita l’importanza del Verde Mare nel territorio. Qui non ci sono solo i campeggiatori che io rappresento come comitato, ci sono i lavoratori, c’è Confindustria, Confcommercio e Confersercenti, ci sono tantissime associazioni”.
Riccio che sottolinea: “Siamo scesi in piazza nel pieno rispetto di un’indagine in corso. Nessuno si vuol sognare di protestare nei confronti di un’indagine che deve andare avanti. Vogliamo che campeggio durante questa indagine possa permettere di offrire quello che ha fatto da 40 anni. Siamo qui perché la stagione estiva è imminente e vogliamo che il Verde Mare riapra quando prima”.
Tante le testimonianze che si sono susseguite durante la mattinata. “Siamo clienti del Verde Mare dal 1987 – racconta una coppia di Sesto San Giovanni – quando siamo venuti a sapere della chiusura è stato un grossissimo shock. Abbiamo investito sulle nostre casette e sulle nostre roulotte. I nostri nipoti amano venire al Verde Mare. Adesso speriamo solo che il giudice accolga questa nostra istanza per poter riaprire l’esercizio di quest’anno almeno con il commissario. Poi vederemo per l’anno prossimo”.
Altri clienti arrivano da Perugia: “Sono 40 anni che andiamo in questo campeggio. Li abbiamo tutta la nostra roba per la quale abbiamo speso soldi. Tutto è stato sequestrato. Siamo qui oggi per chiedere che il Verde Mare venga riaperto anche per poter riprendere le nostre cose”. Un altra testimonianza arriva dalla Val Camonica: “Sono quasi 30 anni che vengo in questo campeggio e non riesco a capire perché non lo riaprono. Non abbiamo ancora capito il motivo. Siamo in difficoltà anche per la prossima stagione visto che non possiamo trasferirci visto che non possiamo toccare la nostra roba, quindi cosa facciamo?”
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