Buttati al vento 150.000 euro all’anno,
Di Cosmo: “Lo scandalo della sede Inps di Fermo”

Della sede dell’Inps di Fermo si è molto dibattuto nelle scorse settimane, anche nell’ambito del tavolo provinciale per lo sviluppo. Sulla questione torna oggi Maurizio Di Cosmo, segretario della Cgil Fermo.

“L’Inps di Fermo è la sede più produttiva delle Marche – scrive Di Cosmo – ma la mancanza di personale provoca tagli e ritardi nei servizi. Risparmia sul personale e sulle prestazioni, ma continua a sprecare circa 150.000 euro l’anno di affitto pur possedendo una sede che resta vuota”.

 

Di Cosmo aggiunge: “Lo Stato, Inps compreso, dovrebbe ben gestire le risorse; ma riscontriamo che l’unica severità è quella che va a scapito dei più deboli, che taglia le prestazioni e il personale addetto, contribuendo ad aumentare disuguaglianze già insopportabili. Ridurre al lumicino le risorse per istruzione, sanità e welfare significa sposare modalità prive di qualsiasi elemento di giustizia sociale e di prospettiva di ripresa dello sviluppo. Ma quel che più fa inorridire, quel che più è oggettivamente rivoltante è che, a fronte della parsimonia usata verso pensionati e disoccupati, l’Inps non batta poi ciglio nel buttare al vento 150.000 euro l’anno per pagare l’affitto della sede di Fermo”.

Segretario Cgil Fermo che prosegue spiegando: “A tanto ammonta la locazione che da anni l’Inps di Fermo paga alla proprietà vescovile del cosiddetto Seminario, mentre potrebbe risparmiare tale spesa trasferendo i propri uffici nello stabile di proprietà a Santa Caterina. Perché si continua con tale spreco di risorse? E’ giusto caricare i contribuenti di questa inutile spesa? Di chi è la responsabilità della dilapidazione dei danari dei cittadini e soprattutto dei contributi di lavoratori e imprese? C’è un patto recondito che lo impone? Cosa dice il presidente Boeri quando non è impegnato a tuonare contro il sindacato? Da anni la Cgil sta chiedendo che si ponga fine a tale scandalo. Messo alle strette, a fine 2016 l’Inps ci informava, improvvisamente ma con colpevole ritardo, che il mancato trasferimento era dovuto ad un contenzioso, tra l’altro alquanto costoso e soccombente, con il Comune di Fermo che durava già da diversi anni. Ci hanno sempre detto che l’oggetto del contendere riguarda la disponibilità di una parte del parcheggio sotto-strada, passato di proprietà al Comune per usucapione, funzionale per l’Inps a garantire il passaggio dei mezzi utilizzati per il trasporto dei barellati. Tant’è che, secondo l’Inps, la mancata disponibilità di questa porzione di parcheggio aggrava i costi dell’adeguamento della struttura di circa 1 milione di euro. Aggravio di costi che Roma non avrebbe mai stanziato, mettendo in discussione l’intero stesso progetto. Durante quest’ultimo anno ci siamo adoperati in seno al Comitato provinciale Inps, in altre sedi e anche promuovendo un confronto diretto tra i due Enti pubblici, nel tentativo di risolvere bonariamente il contenzioso e liberare finalmente l’avvio dei lavori di adeguamento dello stabile di proprietà”.

Da qui la proposta: “Il trasferimento, condiviso dalla Commissione provinciale e dalla stessa Direzione regionale, metterebbe fine agli sprechi, darebbe le premesse per rafforzare l’organico e, porrebbe la sede provinciale di Fermo al riparo dalla furia populista governativa e regionale che mirano a cancellare o svuotare il territorio dalla presenza di tutti gli Enti pubblici locali (vedi Provincia, Camera di Commercio, Centro per l’Impiego, Tribunale, Prefettura, ecc.). Il colpo di scena c’è stato quando abbiamo appurato che il contenzioso riguarda una porzione del parcheggio adiacente la carreggiata di Santa Caterina e non del piano sottostante, del tutto ininfluente sul percorso di transito dei mezzi con barellati. In sostanza, sembra che le Direzioni Inps, per giustificare i ritardi, abbiamo addotto un impedimento rivelatosi inesistente. Delle due l’una: o la dirigenza dell’Inps a tutti i livelli pecca di negligenza o ha inteso prendere in giro i lavoratori, le imprese e tutta la comunità fermana”.

“La Cgil di Fermo- conclude Di Cosmo – farà di tutto affinché chi di dovere si assuma le proprie responsabilità e si avvii al più presto l’operazione di trasferimento”.


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