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Lutto nel mondo dell’atletica fermana, addio al campione di decathlon Eugenio Fagioli

FERMO - Eugenio Fagioli fu uno dei 33 fondatori della società di atletica fermana nel 1946, e negli anni Cinquanta raggiunse i massimi livelli in carriera nella specialità del Decathlon, sulle principali piste e pedane d'Italia

Lutto nel mondo dell’atletica fermana. La Sport Atletica Fermo ricorda la figura di Eugenio Fagioli scomparso recentemente all’età di 90 anni. Era infatti nato nel 1927. “Un validissimo atleta e nostro portacolori – lo definisce Paolo Scartozzi, presidente onorario della Sport Atletica Fermo e amico personale di Fagioli – che fu due volte campione italiano di Decathlon negli anni cinquanta. In una delle gare più impegnative dell’atletica leggera fu prima campione italiano di terza serie e l’anno successivo di seconda serie, diventando praticamente il secondo atleta assoluto in Italia nella specialità. Negli anni successivi è rimasto nella Sport Atletica Fermo proseguendo nella prativa della sua specialità preferita, il lancio del disco, fino all’età di 34 o 35 anni. Partecipava ai campionati di società dando un valido contributo per il punteggio finale, fino ad arrivare alla categoria Master, e partecipando a varie gare. Ricordo – conclude Paolo Scartozzi – la trasferta in Norvegia per i campionati mondiali di lancio del disco”.
A livello professionale si occupava del design di mobili e aveva una azienda nel settore arredamento lungo la valle dell’Ete. Per sua scelta personale non ha voluto si celebrasse alcun funerale né che si facessero manifesti, se non a tumulazione effettuata. Atleta poliedrico era impegnato anche nel nuoto, disciplina nella quale è giunto a disputare i campionati italiani di stile libero a L’Aquila. “Il suo ruolo nella storia della SAF è stato importante – ricorda l’attuale presidente SAF, Giovanni Giacopetti – in quanto risulta tra i 33 soci fondatori, nel 1946, di quella che allora si chiamava Società Atletica Fermo e che lo scorso anno ha compiuto i 70 anni di fondazione. I figli e i nipoti hanno continuato l’attività presso la SAF, anche attualmente”.


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