Gli albergatori del cratere:
“Tentiamo di sopravvivere
La Regione paghi con tempi certi”

SISMA - Pietro Scipioni, coordinatore delle strutture ricettive del cratere dei Sibillini e titolare dell’hotel Eden e Andrea Valori, presidente dell’associazione di promozione turistica di Sarnano e proprietario del parco hotel La Sibilla lanciano l'allarme e chiedono che da palazzo Raffaello siano stilate nuove tariffe e avviato il contratto "vuoto per pieno"

 

Ospitano gli sfollati da mesi, vengono pagati in ritardo e con tariffe che li penalizzano alle porte della bella stagione e in alcuni paesi sono il baluardo di un’economia al collasso a causa dello spopolamento dovuto al terremoto. Sono capitani coraggiosi i titolari degli alberghi dell’entroterra maceratese ferito dal sisma ma sono stanchi di “navigare a vista” mentre tentano “di non chiudere i battenti”. Vogliono pagamenti certi, tariffe eque e un contratto diverso con la Regione. A dirlo Pietro Scipioni, coordinatore delle strutture ricettive del cratere dei Sibillini e titolare dell’hotel Eden e Andrea Valori, presidente dell’associazione di promozione turistica di Sarnano e titolare del parco hotel La Sibilla. In una nota Scipioni e Valori lanciano l’allarme per la loro categoria. “Non siamo solo imprenditori ma anche persone che stanno vivendo in prima persona il trauma del sisma e gli effetti devastanti che ha avuto sulla nostra vita. Vogliamo continuare a ospitare i terremotati ma vogliamo anche risposte certe e inequivocabili e vogliamo sapere se ci sono le condizioni che ci consentono di proseguire”. E lanciano le tre proposte per modificare la convenzione che lega le aziende alla Regione. La prima è che “la Regione paghi per l’intero periodo opzionato tutte le camere e i servizi, a prescindere dall’effettiva conferma e impiego”. Tecnicamente si chiama “contratto vuoto per pieno” e risolverebbe, dicono gli albergatori “il problema attuale delle strutture parzialmente occupate e delle forti perdite di gestione che ne derivano”. La seconda riguarda la ridefinizione delle tariffe, al momento “insufficienti a garantire l’equilibrio economico”, dato che chi ospita sfollati rinuncia di fatto ad altri guadagni al prezzo di mercato. Le tariffe proposte sono 46 euro netti per una pensione completa e almeno 55 euro netti nei mesi invernali (da novembre a marzo). Ultima richiesta “tempi certi di pagamento” dato che i ritardi “non ci consentono di onorare gli impegni con fornitori e personale dipendente”.


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