Transessuali si affrontano in strada
per motivi di “lavoro”,
spunta un coltello

CRIMINALITA' - Uno dei due transessuali dovrà ora rispondere di minaccia aggravata e porto di strumenti atti ad offendere. Nel corso della giornata di ieri i carabinieri hanno anche trasferito in carcere, tra Porto San Giorgio e Montefiore dell'Aso un 35enne e un 33enne, entrambi già agli arresti domiciliari

di redazione CF

I carabinieri di Porto Sant’Elpidio, nel corso di un servizio di controllo del territorio, sono intervenuti ieri notte in città poiché due transessuali, uno di questi armato di coltello, si sono affrontati, fortunatamente senza ulteriori conseguenze anche grazie al tempestivo intervento dei militari dell’Arma che hanno evitato che dalle minacce si potesse passare ai fatti, verosimilmente per motivi legati all’attività di meretricio che i due esercitano in strada. Uno di loro è stato così denunciato all’autorità giudiziaria fermana per il reato di minaccia aggravata e porto di strumenti atti ad offendere. Ma la giornata di ieri, per i carabinieri, non finisce qui.

Il capitano Roland Peluso

A Montefiore dell’Aso hanno arrestato m.d. 35enne romano, pregiudicato, tossicodipendente, agli arresti domiciliari in comunità terapeutica, dando così esecuzione a un’ordinanza emessa da tribunale di Ferrara, dovendo il 35enne espiare una pena definitiva di circa 8 anni di reclusione, oltre al recupero di una pena pecuniaria di circa 2 mila euro,  riportata per reati di furto, rapina e traffico illecito di sostanze stupefacenti, commessi a Roma nel 2013. L’arrestato è stato trasferito nel carcere di Fermo a disposizione dell’autorità giudiziaria di Ferrara.

Stessa sorte è capitata a C.S., tunisino 33enne agli arresti domiciliari a Fermo il quale, dopo essere stato arrestato dai carabinieri di Porto San Giorgio, è stato accompagnato nel carcere di Fermo. L’uomo si era reso responsabile, negli ultimi periodi, di numerose violazioni alla detenzione domiciliare cui era sottoposto per fatti concernenti il traffico di sostanze stupefacenti. Le risultanze investigative documentate dagli stessi carabinieri, sono state pienamente concordate dal gip di Fermo che ha disposto la revoca degli arresti domiciliari dell’uomo e il conseguente ripristino della custodia cautelare in carcere. E da lì il trasferimento in carcere.


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