di Nunzia Eleuteri
Buonsenso, rispetto, cultura, civiltà ma anche un minimo di intelligenza. Ciò che dovremmo pretendere dagli stipendiati di una televisione di Stato che peraltro vive grazie a canoni versati dai cittadini ogni anno. Una tassa per un servizio pubblico che fa molto discutere e non a torto.
La protesta contro la Rai, tuttavia, questa volta non sale da una donna né da un semplice cittadino.
E’ il senatore Francesco Verducci, vice presidente della commissione di vigilanza Rai, ad aver espresso dissenso. A ragione. Aggiungo. Io, donna e semplice cittadina italiana che paga il canone.
Il senatore fermano ha pubblicato ieri alcuni post sul suo profilo facebook mettendo in evidenza la sua indignazione in merito ad una grafica andata in onda, sabato scorso, su Rai Uno all’interno del programma “Parliamone sabato”. Grafica che riportava il seguente testo:”I motivi per scegliere una fidanzata dell’est:
Il senatore Verducci ha dichiarato sui social non solo disapprovazione ma le sue intenzioni ad andare a fondo della questione fino addirittura a chiedere ed ottenere la chiusura del programma:”Questa grafica è andata in onda sabato su Rai Uno, la principale rete del servizio pubblico, quella che più delle altre forma la ‘mentalità’ del Paese – ha scritto il senatore Verducci nella mattinata di ieri – All’interno di un programma che si pretende di intrattenimento leggero, e che invece è stato (a leggere i resoconti) un pesantissimo concentrato di luoghi comuni e stereotipi sessisti da società feudale che mortificano interi secoli di conquiste civili e di emancipazione femminile. La nostra società è molto più avanti di stereotipi insopportabili e riconosce alle donne (e agli uomini) la piena e consapevole libertà di non dover essere per forza sexy, di poter volendolo indossare pigiami, di arrabbiarsi o meno per i tradimenti del partner, di saper cucinare oppure anche no, e via così. Per questo, quel cartello che pretende di catalogare i giusti comportamenti femminili, è un insulto insopportabile alla nostra libertà, che è tale solo quando vince la gabbia e il bullismo degli stereotipi. I responsabili di questo scempio alla nostra cultura e alla nostra convivenza devono dimettersi. Da vicepresidente della commissione di vigilanza Rai è quello che chiederò”.
Detto fatto. In serata, dopo appena 9 ore, sul profilo facebook del senatore si poteva leggere:”La trasmissione ‘Parliamone sabato’ è stata chiusa poco fa dal Dg Rai. Penso sia un atto dovuto ai cittadini che pagano il canone ed hanno diritto ad un servizio pubblico che promuova crescita culturale, diritti, emancipazione. La credibilità del nostro servizio pubblico è incompatibile con trasmissioni che alimentano stereotipi sessisti insopportabili, che la nostra società ha sconfitto faticosamente negli anni. Chiederò che la Presidente Maggioni e il DG Campo Dall’Orto vengano in Commissione di Vigilanza per una sessione di lavoro sui programmi di intrattenimento in Rai, che hanno un’importanza enorme per la formazione culturale ed i comportamenti del nostro Paese, in particolare delle giovani generazioni, e nei quali non si può sbagliare nulla, pena alimentare linguaggi, paure e stereotipi che fanno male alla nostra democrazia”.
E da donna, moglie, madre e semplice cittadina italiana che paga il canone non posso che plaudire all’operato del senatore del Fermano.
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si è scatenata una bufera per niente… Sono dell’ est, rispondo su tutti i punti :
1. Esperienza non provata, ma le amiche non sono tornate al fisico marmoreo.
2. Non è vero.
3. Non è vero.
4. Non è vero.
5. Qui faccio particolarmente schifo.
6. Qui forse l’indagine ha ragione, broncio a parte.
Detto questo, il servizio televisivo in questione ha la stessa valenza dell ‘oroscopo del giorno, gli è stata data l’importanza che non ha. E’ come dire che tutte le italiane sono come Sofia Loren… Fatevi due risate, forse anche tre, anche lei, Sig. Verducci.