di Alessandro Giacopetti
Giorgio Bassani nel 1955 fondò l’associazione Italia Nostra divenendone successivamente, presidente per ben 15 anni, dal 1965 al 1980. “Il patrimonio culturale e naturale è un bene di cui la civiltà tecnologica e industriale, nella quale viviamo, non può fare a meno, se vuole continuare a esistere. La civiltà industriale ha mostrato di sapersi dare un’efficienza; adesso occorre che si dia una religione, che sappia cioè contraddire a tutto ciò che tende a trasformare l’uomo in puro consumatore. Il rapporto predatorio con la natura non è più possibile”, ha scritto lo stesso Bassani relativamente a Italia Nostra.
Presso la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Fermo, nel centenario della sua nascita, ci sarà un pomeriggio dedicato alla commemorazione di un uomo che Italia Nostra annovera tra i personaggi più illustri e stimati, unitamente a Umberto Zanotti Bianco, Filippo Caracciolo, Floriano Villa, Desideria Pasolini dall’Onda e Antonio Cederna, altra colonna portante dell’associazione.
Poeta e scrittore, con Italia Nostra ha lottato tenacemente per affermare una teoria che oggi, dopo tanti anni, è diventata importante per la sopravvivenza di qualunque società nel mondo: “…il patrimonio culturale e naturale è un bene di cui la civiltà tecnologica e industriale, nella quale viviamo, non può fare a meno se vuole continuare ad esistere”. Secondo Giorgio Bassani, Italia Nostra è “… una associazione che intende promuovere la cultura, e, subordinatamente, la democrazia, la quale è prima di tutto libero commercio delle idee. Contestiamo per collaborare, per migliorare lo stato delle cose. Non siamo, insomma, né dei ribelli né degli utopisti”. Inoltre: “Il merito fondamentale di Italia Nostra, la sua originalità assoluta, sta, secondo me, proprio nella persuasione che abbiamo avuto fin dal principio dell’eccezionalità dei valori che ci proponevamo di tutelare. Eravamo convinti, infatti, e continuiamo ad esserlo più che mai, che il patrimonio artistico e naturale italiano appartenga a tutto il mondo, riguardi tutto il mondo, e che per ciò sia in qualche modo sacro. È in Italia, infatti, che il mondo, da antico quale era in antico (un mondo di uguali, ma non di liberi), è diventato moderno. Il ripensamento critico del passato recente e remoto, effettuato dal rinascimento italiano, ha dato vita all’evo moderno, all’età nella quale gli uomini di tutti i continenti ancora oggi vivono”.
“La sinergia tra Italia Nostra e Società Operaia di Mutuo Soccorso di Fermo darà stimolo ad operare nell’ottica di un futuro migliore” fanno sapere i presidenti Fabrizio Concetti (SOMS) e Gioacchino Fasino (Italia Nostra Fermo) che introdurranno l’appuntamento di sabato 25 marzo dalle 17.30. Quindi sarà la volta di Giocondo Rongoni su La figura di Giorgio Bassani, Angela Damen su Il Giardino dei Finzi Contini. Poi Fabrizio Concetti tratteggerà Giorgio Bassani uomo di cinema, mentre Paolo Sbattella parlerà de L’Italia da salvare. Anna Rita Principi racconterà Cinque storie ferraresi.
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