di Paolo Paoletti
“Il territorio Fermano ancora una volta è stato penalizzato”. E’ categorico il senatore di Forza Italia Remigio Ceroni. E’ infatti di oggi la notizia dell’ampliamento del cratere e l’inclusione, nell’allegato due bis, di una nuova serie di comuni abruzzesi. Si tratta di : Barete (AQ), Cagnano Amiterno (AQ), Pizzoli (AQ), Farindola (PE), Castelcastagna (Te), Colledara (TE), Isola del Gran Sasso (TE), Pietracamela (TE), Fano Adriano (TE).
Di fronte a questo dato Ceroni è quanto mai determinato: “Ci troviamo di fronte ad un ampliamento del cratere che riguarda solo alcuni comuni abruzzesi. Questa delimitazione è stata completamente sbagliata. Ci sono comuni del fermano che meritavano di essere inseriti e di poter usufruire di agevolazioni importanti, partendo dalle rate dei mutui per enti locali e cittadini e tanto altro. Oggi nulla di tutto questo spetta al territorio fermano“.
Per Ceroni le strade da percorre potevano essere due: “O si eliminava il cratere e tutti i comuni danneggiati venivano riconosciuti come realtà da salvaguardare, o si creava un elenco in base a criteri ben chiari che determinassero l’inserimento o meno nel cratere. Appare evidente che, in assenza di tutto questo, la scelta è stata prettamente di carattere politico e nel Fermano questa cosa è emersa ancora di più. Ritengo ci sia la responsabilità del presidente Ceriscioli che avrebbe dovuto farsi carico delle problematiche della Regione Marche e non stare solo a guardare. Sono a conoscenza del fatto che i parlamentari dell’Abruzzo, di qualunque colore politico, si sono fatti carico di rappresentare le esigenze del territorio sulla base delle indicazioni della Regione. Nelle Marche invece siamo stati a guardare. Non sono in maggioranza ma avrei supportato iniziative dei colleghi in tal senso.
Remigio Ceroni che conclude ribadendo: “Sono favorevole ai poteri straordinari del commissario per il sisma, ma servivano criteri oggettivi e trasparenti per la scelta dei comuni da inserire nel cratere. Per fare un esempio si potevano valutare le ordinanza d’inagibilità. Invece ci troviamo di fronte a scelte fatte a caso”.
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