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Solo 3 milioni disponibili sui 25 necessari per le funzioni, Canigola: “Senza risorse abbiamo le mani legate” (L’INTERVISTA)

PROVINCIA – La presidente spiega il contenuto dell'esposto cautelativo, l'assegnazione delle deleghe ai consiglieri rinviata alla prossima settimana

di Andrea Braconi

Manutenzione delle strade, sicurezza degli edifici scolastici e attività di controllo ambientale? Con uno squilibrio di ben 22 milioni di euro è impossibile garantire servizi fondamentali come questi. Non usa mezzi termini Moira Canigola, presidente della Provincia di Fermo, pochi istanti dopo aver firmato l’esposto cautelativo approvato ieri in sede di Consiglio provinciale e che verrà trasmesso a Procura della Repubblica, Prefettura e Corte dei Conti. Un atto che riprende la proposta avanzata dall’Unione delle Province d’Italia.

Presidente, dopo le prime dichiarazioni successive all’insediamento, arriva un passaggio sostanziale che evidenzia con ancora più forza il ruolo dell’Ente Provincia.
“È una protesta che ha chiaramente un valore soprattutto politico, a cui mi sento di aderire perché non è pensabile che per lo svolgimento di funzioni importanti come quelle che ha la Provincia nei confronti dei cittadini non si mettano a disposizione risorse. Noi non chiediamo cose straordinarie, ma almeno le risorse sufficienti che ci permettano di manutenere le strade, permettere a studenti, insegnanti e personale ATA di vivere le scuole in condizioni di agibilità e fare tutte le attività relative al controllo ambientale.”

Che ripercussioni ha questa carenza di fondi?

“Significa negare una funzione che è stata ribadita a livello di referendum e di espressione popolare, ma significa soprattutto non dare garanzie ai cittadini e lasciare i territori in balia delle difficoltà che si manifestano costantemente, come nevicate pesanti o piogge intense.”

Difficoltà alle quali si sommano anche quelle provocate dai terremoti degli scorsi mesi e che ancora rimangono in gran parte irrisolte.

“Assolutamente sì, pensiamo alle scuole. Considera che questo atto è stato proposto dall’Upi a seguito di incontri ai quali ho partecipato anch’io a Roma e riguarda tutte le Province italiane, non tocca solo la nostra o quelle colpite dal terremoto, nelle Marche e nelle altre 3 Regioni coinvolte. Riguarda tutti, è un discorso generalizzato e dai numeri si capisce quanto siamo lontani dall’avere quel minimo di risorse necessarie per l’espletamento delle funzioni.”

Vediamoli, questi numeri.

“Come Provincia di Fermo noi avremmo delle entrate pari a 12 milioni di euro, di questi abbiamo l’obbligo di versarne allo Stato oltre 9 milioni, quindi rimarremmo con circa 3 milioni a disposizione. Ma la spesa per le funzioni fondamentali, che dobbiamo sostenere, è di 25 milioni. Quindi, lo squilibrio è di 22 milioni di euro.”

Impossibile, quindi.

“Certamente, quello che facevamo con 25 milioni dovremmo farlo con 3 milioni. Capisci che non ci siamo proprio… E se lo riportiamo a tutte le Provincia d’Italia, queste con 450 milioni dovrebbero fare quello che prima facevano con un miliardo e 600 milioni.”

Di fronte a tutto questo, come fa una Provincia a far fronte ai suoi obblighi?

“Cerchiamo di garantire solo le urgenze e le cose più eclatanti. Anzitutto, dobbiamo coprire le spese fisse come gli stipendi, poi ci sono i mutui. C’è qualche avanzo maturato negli anni passati, ma la nostra è pur sempre una Provincia giovane. Le difficoltà, come è chiaro, sono infinite. Servono risorse per fare l’ordinario e garantire la sicurezza. Qui sembra che non si intervenga per incompetenza o cattiva amministrazione, ma non è affatto così: c’è una carenza di risorse talmente forte che di lega le mani.”

Quali saranno i prossimi step dopo l’esposto?

“L’Upi nazionale ha organizzato alcune fasi di protesta che, se queste richieste non verranno ascoltate dal Governo centrale, culmineranno in manifestazioni con tutti i presidenti. C’è una compattezza tra le Province che sfiora il 100 per cento.”

Tornando al nostra Provincia, rimangono da assegnare le deleghe ai nuovi consiglieri.

“Purtroppo, questa è una settimana veramente piena di impegni. Dopo il Consiglio di ieri, ne avremo un altro sabato mattina dedicato ai 60 anni dei Trattati di Roma. Inoltre, sulla questione Asite abbiamo dovuto trovare lo spazio per incontri urgenti. Quindi, le comunicazioni ufficiali sulle deleghe dovrebbero slittare alla settimana successiva.”


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