“È vero che la sicurezza delle persone viene prima di tutto ma se dall’altra parte c’è un patrimonio arboreo costituito da Pini di Aleppo di 60 anni di età forse una maggiore ponderazione della situazione andava fatta, anche perché da quanto risulta in atti la relazione dei tre agronomi incaricati dal Comune era stata depositata a fine ottobre 2016. Quindi da allora sono passati cinque mesi e 18 pini di Aleppo in Piazzale Carducci sono stati abbattuti con una scelta di fatto discrezionale da parte dell’Amministrazione”. Inizia così l’intervento del consigliere di minoranza Sonia Marrozzini in merito all’abbattimento degli pini nel parcheggio sotto l’ex mercato coperto di Fermo.
“Nella scheda tecnica di riferimento del Piazzale Carducci redatta dai consulenti comunali, infatti – spiega la Marrozzini – si dice testualmente: ‘Le radici dei pini potrebbero essere state recise con conseguente compromissione delle condizioni statiche degli stessi. Le conifere poste all’interno del parcheggio sono tutte inclinate e una riduzione del loro apparato radicale le rende incompatibili con il luogo in cui sono radicate‘. L’uso del condizionale induce a ritenere che non sono stati fatti ulteriori riscontri sulla reale situazione delle radici degli alberi abbattuti. Tanto è bastato all’Amministrazione per procedere al taglio, senza nemmeno un approfondimento o la richiesta di altre verifiche e confronti. Questo modo di procedere preoccupa anche perché secondo la relazione dei consulenti incaricati sarebbero ben 125 gli alberi da abbattere nelle diverse zone di Fermo”.
Da qui tre domande della Marrozzini alla Giunta Calcinaro: “Concretamente quali analisi sono state condotte sulle radici a parte un sopralluogo visivo? Dalla relazione non emerge altro. Quali parallele determinazioni sono state adottate per la ripiantumazione degli alberi? Perché forse sarebbe stato più corretto, e specchio di una sensibilità in questo senso da parte di chi ci amministra, procedere alla sostituzione immeditata al momento dell’abbattimento degli alberi (veramente) pericolosi. E inoltre: lo stesso Calcinaro ha affermato sulla stampa che la colpa dell’indebolimento degli alberi abbattuti è connessa ai precedenti lavori del 2012/2013 intervenuti nella sistemazione di Piazzale Carducci. Se così è appare evidente una responsabilità di coloro che hanno eseguito quei lavori danneggiando il patrimonio arboreo della Città. Che si intende fare per chiamare a rispondere dei danni prodotti? O basta sempre e solo dire che è colpa di qualcun altro? Quanto sopra perché si ritiene che la tutela e l’incremento del patrimonio arboreo della Città non può essere cosa da approcciare con leggerezza, anche se dall’altra parte, come detto e giustamente, vi è un’esigenza di tutela dell’incolumità delle persone”.
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