Nodo compartimenti vongolare,
il Covopi insorge: “Lasciate tutto com’è”

PORTO SAN GIORGIO - Tra il 2010 ed il 2015 il compartimento di Ancona ha pescato 15250 tonnellate a fronte delle 9553 di San Benedetto-Porto San Giorgio. Il Covopi: "Se chiuderanno Civitanova Marche per noi sarà impossibile continuare a lavorare"

Alcune vongolarea Porto San Giorgio

di Sandro Renzi

Il Covopi insorge e lancia un appello ai consiglieri regionali: lasciate i compartimenti così come sono. Di poche ore fa la decisione presa ad Ancona di demandare all’Assemblea legislativa il compito di decidere sul futuro del settore che occupa oltre 220 vongolare nelle Marche. Scelta che per i vertici del Consorzio del Piceno guidato da Gerardo Fragoletti rischia di compromettere il futuro delle 57 imbarcazioni che gravitano tra San Benedetto e Porto San Giorgio. Un nuovo capitolo si aggiunge quindi all’ormai decennale querelle che vede nord e sud della Regione contrapposti. Da quando, in buona sostanza, fu deciso di creare un sub-compartimento a Civitanova Marche dove spostare 25 vongolare arrivate dal sud e tentare così di fronteggiare una crisi latente che si trascina da tempo. Sono i numeri a parlare per il Covopi. Tra il 2010 ed il 2015 il compartimento di Ancona ha pescato 15250 tonnellate a fronte delle 9553 di San Benedetto-Porto San Giorgio. “Se chiuderanno Civitanova Marche per noi sarà impossibile continuare a lavorare. Avremo lo stesso spazio ma con oltre 80 vongolare” fanno sapere dal Covopi. Un altro dato salta subito agli occhi. Tra il 2010 ed il 2015 un’imbarcazione del compartimento sud ha pescato mitili per 27 tonnellate in media contro le 34 di Ancona. Gli operatori temono a questo punto che i colleghi dorici potrebbero fare leva sul peso politico dei consiglieri eletti nel capoluogo di Regione per far passare la loro proposta di rivisitazione dei confini. Chiedono allora di rendere definitiva l’attuale situazione, potendo contare su alcuni studi commissionati proprio dalla Regione qualche anno fa, o, in alternativa, di dare il via libera alla proposta della Giunta Ceriscioli di prorogare di altri cinque anni lo status quo. “Non vogliamo essere penalizzati –spiegano dal Covopi- pertanto ci diano certezze a lungo termine”. Bocciata invece la soluzione per un compartimento unico regionale. Non piace a nessuno perché finirebbe per creare un caos tra le 221 vongolare. Partita insomma ancora aperta per il Covopi.


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