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Pesca delle vongole, settore a rischio
con il consorzio unico regionale

MARCHE - La Coldiretti Impresapesca sulle ipotesi di riordino in discussione a livello regionale

La creazione di un consorzio unico regionale significherebbe la fine della pesca delle vongole nelle Marche, facendo del settore principe dell’economia ittica un autentico far west. Ad affermarlo è la Coldiretti Impresapesca nel commentare le ipotesi di riordino del settore, oggi sui tavoli regionali. Per vent’anni il modello di gestione attuato nella regione è stato di esempio a livello nazionale, tanto che un terzo dell’intera flotta italiana del comparto opera proprio nelle Marche. Un numero elevato di imbarcazioni ma che, grazie a questo sistema, ha permesso ad un numero elevatissimo di imprese di prosperare. Ciò grazie ad un’attenta politica di conservazione, di controllo e di raccolta che è stata capace di garantire l’equilibrio tra numero di operatori ed una seppur limitata consistenza della risorsa ittica, garantendo una sostenibilità economica minima ed una sostenibilità ambientale.

“Consentire ora a 221 imbarcazioni di pescare dovunque vogliano significa concentrare di volta in volta lo sforzo di pesca su una sola zona, dove magari gira voce si possano essere più vongole, e ciò significherebbe devastare completamente quelle aree – denuncia Tonino Giardini, responsabile nazionale di Coldiretti Impresapesca -. Ma la creazione di un comparto unico va contro le disposizioni dello stesso Piano di Gestione Nazionale inviato dall’Italia a Bruxelles, con il rischio di vederselo bocciare nei Tribunali”.

Una soluzione va trovata per limare eventuali disequilibri, ma senza percorrere una strada di deregulation, come potrebbe essere quella della gestione tramite un consorzio regionale, impossibile da attuare per la vastità del territorio ed il numero dei natanti.

Secondo un’analisi di Coldiretti Impresapesca, nelle Marche operano 221 imprese, con 450 addetti diretti, cui va aggiunto un indotto di altre 120 imprese e 380 addetti delle filiera, settore che traina l’export all’estero. Le vongole guidano anche la top ten delle produzioni davanti ad acciughe, naselli, pannocchie, triglie, seppie, sardine, lumachini, totani, murici, nonché la classifica delle produzioni per fatturato davanti a pannocchie, scampi, sogliola, nasello, seppie, acciughe, triglie, lumachini, rana pescatrice.


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