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‘Lasciateci rientrare
nel piazzale dell’ospedale’:
l’appello dei disabili

Alcuni membri dell’Aism e della Zerogradinipertutti

di redazione CF

“No, quelli che ci lasciano passare o che ci alzano quella sbarra quasi per grazia ricevuta no, non li accettiamo. Non è una questione di società, di persone, qui ci sono i diritti da rispettare. Ci si consenta di riaccedere, come era fino a poco tempo fa al piazzale davanti all’ex pronto soccorso. Lì c’è anche l’ascensore”. A lanciare l’appello alle istituzioni affinché si trovi al più presto una soluzione, sono l’associazione Zerogradinipertutti e l’associazione italiana Sclerosi multipla. Sì, l’oggetto della discussione è proprio il parcheggio (riservato) sotto l’ingresso principale dell’ospedale Murri. La questione è chiara: “Prima in quel parcheggio avevamo dei posti riservati per noi disabili. Ora non ci sono più, sono stati destinati agli oncologici. Per carità, nulla contro gli oncologici. Ma si dia anche a noi la possibilità di avvicinarci quanto più possibile all’ascensore. E’ davvero umiliante arrivare davanti alla sbarra, chiedere di poter entrare e sentirsi rispondere con toni e termini tra i più disparati. C’è chi non vuole aprirci, chi ce lo fa quasi fosse un favore e chi ci lancia il monito: se prendiamo la multa poi dobbiamo pagarla e zitti. E nei paraggi non è che ci siano molti parcheggi per noi disabili. Magari quei pochi che ci sono, sono anche spesso occupati. Per non parlare poi del fatto che quelli lungo via Murri non sono affatto accessibili per noi”.

Il piazzale davanti all’ex pronto soccorso

A parlare sono Pasqualino Virgili, Saverio Verone, Ivo Grossi, Valter Cardarelli, Amedea Mei, Annacatia Diotallevi, Salvatore Prisco, Catia Smerilli (referente Aism del gruppo operativo Fermo) e Giovanna Grasselli. E proprio quest’ultima racconta la sua spiacevole, per usare un eufemismo, esperienza: “Era a metà gennaio, una giornata da lupi, con un acquazzone indimenticabile. Avevo la risonanza e così sono andata all’ospedale. Tutti i parcheggi per disabili erano riservati e non ho avuto nemmeno l’accesso all’ascensore. Sono arrivata alla risonanza completamente bagnata dalla pioggia. Una seconda volta ho chiesto di poter aver accesso a quel piazzale davanti all’ex pronto soccorso, perché lì c’è l’ascensore. Mi è stato risposto che potevo entrare, ma a mia discrezione, e se avessi lasciato l’auto lì avrei rischiato di essere multata”. “Qui non si tratta di favori o concessioni. Qui si parla di diritti. La convenzione Onu del 2006 sui diritti della disabilità – aggiunge Pasqualino Virgili, direttore di Zerogradinipertutti – si parla chiaro. All’articolo 4 la Convenzione afferma chiaramente che ‘gli Stati Parti si impegnano ad assicurare e promuovere la piena realizzazione di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali per tutte le persone con disabilità senza discriminazioni di alcun tipo basate sulla disabilità. A tal fine, gli Stati Parti si impegnano, ad adottare tutte le misure appropriate legislative, amministrative e altre misure per realizzare i diritti riconosciuti dalla Convenzione, a prendere tutte le misure appropriate, compresa la legislazione, per modificare o abrogare qualsiasi legge esistente, regolamento, uso e pratica che costituisca discriminazione nei confronti di persone con disabilità” e ancora, all’articolo 9, in materia di accessibilità: “Al fine di consentire alle persone con disabilità di vivere in maniera indipendente e di partecipare pienamente a tutti gli ambiti della vita, gli Stati Parti devono prendere misure appropriate per assicurare alle persone con disabilità, su base di eguaglianza con gli altri, l’accesso all’ambiente fisico, ai trasporti, all’informazione e alla comunicazione, compresi i sistemi e le tecnologie di informazione e comunicazione, e ad altre attrezzature e servizi aperti o offerti al pubblico, sia nelle aree urbane che nelle aree rurali. Queste misure, che includono l’identificazione e l’eliminazione di ostacoli e barriere all’accessibilità, si applicheranno, tra l’altro a edifici, strade, trasporti e altre attrezzature interne ed esterne agli edifici, compresi scuole, alloggi, strutture sanitarie e luoghi di lavoro”.  


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1 commento

  1. 1

    Grazie al lavoro di Giorgio Fedeli e Cronache Fermane che atto pubblicato il servizio.

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